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Bonus cultura 18App: i giovani tornano in libreria

L’iniziativa piace ai ragazzi che hanno dato una spinta ai consumi culturali, in particolare verso l’editoria: un euro su sei del bonus è stato speso in libri, suddiviso a metà tra librerie reali e virtuali. Un bel segnale in un Paese che legge poco

Al 4 maggio di quest’anno sono stati oltre 394mila i ragazzi registrati presso il portale dedicato 18App, circa l’11 per cento in più del numero complessivo di adesioni raccolte lo scorso anno ma, soprattutto, il Bonus viene usato sempre di più dai ragazzi per l’acquisto dei libri.

I primi mesi del 2018 hanno già registrato vendite di libri per 62,6 milioni di euro, il 17 per cento in più di quanto totalizzato lo scorso anno al 1° primo luglio, giorno di scadenza dei termini per la registrazione dei ragazzi nati nel 1998.

Il bonus cultura sta raggiungendo gli obiettivi previsti – commenta Cristina Giussani, Presidente di Sil Confesercentil’incremento degli iscritti e della spesa dimostra che si tratta di un’iniziativa che piace ai ragazzi, che hanno contribuito al successo con il passaparola, dando allo stesso tempo una spinta ai consumi culturali. In particolare, verso l’editoria: oltre un euro su sei del bonus cultura, infatti, viene speso in libri, il 50 per cento in libreria e il 50 per cento online. Un successo per un Paese come il nostro, dove si legge poco”.

Dati – aggiunge ancora Giussani – che confermano il valore del bonus per le librerie indipendenti, soprattutto se si considera l’introduzione del tax credit per Imu, Tasi e Tari, per il quale, però, siamo ancora in attesa della modulistica. L’appello è che il prossimo governo metta a sistema tutte le buone pratiche messe in campo finora, inserendo bonus cultura, carta docente e art bonus per l’acquisto di libri in una nuova legge quadro per l’editoria. Tutelare questo comparto, infatti, vuol dire preservare l’accesso alla cultura sul territorio e dare più visibilità alla filiera del libro. Un sistema che coinvolge autori, editori e tipografie: una ricchezza culturale ed economica cui il nostro Paese non deve rinunciare”.

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