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“COME ERAVAMO. POTENZA”: il racconto di una grande città, in 200 foto d’epoca e oltre 90 anni di storia

Ritratto di Potenza in bianco e nero

Novant’anni di immagini dagli archivi di famiglia, uno straordinario percorso di memoria nell’originale format ideato da Typimedia Editore, che torna a raccontare la terra di Basilicata.

Come eravamo. Potenza 1857-1950” a cura di Antonietta Mente, è l’emozionante racconto fotografico della città lungo quasi un secolo di storia. Una raccolta di istantanee che parte dal 1857, anno del devastante terremoto che colpisce Potenza, il primo sisma della storia ad essere immortalato in immagini fotografiche, per arrivare alla prima metà del Novecento, gli anni della ricostruzione dopo il secondo dopoguerra.

Un ritratto di Potenza in bianco e nero, con le sue storie di comunità che intercettano la grande Storia, attraverso 200 immagini d’epoca e d’archivio. Un progetto reso possibile grazie al coinvolgimento degli abitanti della città, che hanno aperto i loro album di famiglia per la costruzione di un’opera collettiva dal grande valore storico. È grazie a loro, ma anche ai musei, alle biblioteche, alle associazioni sportive, alle parrocchie, alle attività̀ commerciali e ai collezionisti, se è stato possibile esprimere nel presente la forza narrativa del passato.

Il lavoro di ricerca, scavo, raccolta e documentazione degli scatti ha consentito di disegnare l’antica fisionomia dei quartieri e di seguirne i mutamenti negli anni – da via Pretoria via del Popolo, da Santa Maria al borgo di San Rocco – di rievocare il carattere e il calore del popolo potentino, le sue usanze e le sue tradizioni; di ripercorrere un arco temporale segnato dall’insurrezione lucana, dal brigantaggio post-unitario, da due conflitti mondiali, dal fenomeno dell’emigrazione e dell’analfabetismo.

Un racconto storico per immagini cui si aggiungono i contributi speciali e gli approfondimenti di personalità di spicco del mondo culturale e istituzionale di Potenza, da Rocco Galasso a Giancarlo Filiani, da Gerardo Bellettieri a Lorenza Colicigno, fino al sindaco Mario Guarente.

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