Un secolo fa la prima esecuzione dell’inno della Grande Guerra. In questi giorni nella provincia berica sono state numerose le commemorazioni della canzone che diede la spinta finale ai soldati italiani per vincere il conflitto
“Monte Grappa tu sei la mia patria, sovra il nostro sole risplende, a te mira chi spera ed attende. I fratelli che a guardia vi stan”. Sono le prime parole di una canzone che compie in questi giorni 100 anni. Non è una canzone qualsiasi, ha un significato profondo e segnò un importante e decisiva tappa verso la fine della Grande guerra che in alcune provincie del Veneto ebbe il suo epilogo. Un secolo fa la canzone fu cantata da un coro di 300 soldati davanti al Re, alle maggiori autorità militari a nord di Villa Dolfin Boldù di Rosà (Vicenza) e con un complesso bandistico d’eccezione. La musica fu composta da Antonio Meneghetti, un marchigiano ufficiale di fanteria e le parole scritte dal generale Emilio De Bono. Il Grappa era diventato simbolo, la musica poteva ridare carica. Coraggio e volontà servivano alle truppe in questi mesi finali della Guerra. Un conflitto al quale partecipò l’Italia intera (centro, sud e isole) per dare il colpo di grazie al nemico invasore. Sono state numerose le commemorazioni in questi giorni in provincia di Vicenza per ricordare tutti quegli uomini che hanno perso la vita per consegnarci un Paese libero e per cantare una canzone che sembrava finita nel dimenticatoio.
“Monte Grappa tu sei la mia Patria, sei la stella che addita il cammino, sei la gloria il volere il destino, che all’Italia ci fa ritornar”.