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Conoscere i borghi d’Abruzzo, emozioni a “Quota Mille” per lo scrittore Peppe Millanta

Non si parla di un romanzo, ma è altrettanto coinvolgente

Non si parla di un romanzo, ma è altrettanto coinvolgente; ed ecco che uno scrittore pescarese
cambia rotta e racconta alcuni dei luoghi più belli di un Abruzzo poco noto ed in modo differente
dal solito, coinvolgendo le quattro province e distribuendo le 38 puntate annotate sul diario di bordo
all’interno di un progetto dal nome importante Quota Mille.
Il nome dello scrittore in questione è Peppe Millanta ed in questo progetto realizzato per il TGR
Abruzzo, riscopre e racconta alcuni dei paesi dell’Appennino. Quota Mille, a cura di Paolo Pacitti,
nasce dall’intuizione dello stesso insieme a Stefano Lamorgese, grazie anche a riprese e montaggio
di Sem Cipriani va in onda due volte al mese (a lunedì alterni) all’interno di Buongiorno Regione
ed ha lo scopo di raccontare i borghi d’Abruzzo posti a più di mille metri d’altezza, come recita
appunto il titolo.
Vedute insolite, luoghi mozzafiato, duri, aspri, dove la natura sa essere anche feroce, ma che
mantengono ancora oggi una umanità antica, e sono custodi di storie talvolta inaspettate pronte a
stupire soprattutto nel difficile momento in corso dovuto all’emergenza sanitaria: chi ne ha
incoraggiato la progettualità ha voluto riportare in evidenza le occasioni e le possibilità che offrono
in quanto le città, da luoghi ambiti si sono trasformate in enormi gabbie, perdendo la loro centralità
a favore di luoghi più periferici che rappresentano una ‘boccata d’ossigeno’.
“Da scrittore ho aderito con entusiasmo al progetto perché sono convinto che ci si innamori dei
luoghi soprattutto per le storie che essi contengono, e che sono capaci di raccontarci. Una storia
crea infatti sempre un laccio invisibile, un qualcosa capace di farci entrare in connessione con essi
– spiega Millanta. – E sono convinto allo stesso modo che un luogo cessa di esistere proprio quando
smette di raccontarsi e di creare legami. Ancor prima quindi di essere abbandonato. Ecco,
l’operazione che volevo fare insieme a Paolo era proprio questa: rimettere al centro questi luoghi
creando dei legami tramite le storie che li hanno attraversati e li attraversano”.
Così prosegue Millanta a proposito del progetto: “ascoltiamo il racconto delle persone che quei
borghi li vivono, e cerchiamo tra le pieghe dei loro vicoli le storie più intriganti, capaci di creare
una narrazione il più possibile interessante. Ogni storia è infatti innanzitutto un certificato di
esistenza, di bellezza, di resistenza ed autenticità. Le civiltà, le famiglie, le nazioni, le religioni:
tutto ciò che coltiva il sogno di non scomparire mai, combatte il tempo e la memoria perpetuando
la narrazione di sé. È per questo che è importante raccontare questi luoghi. Per portare avanti
tutta la loro bellezza e non disperderla, cercando di perpetuarla. Sperando che questi luoghi
possano creare quei legami utili a disegnare una geografia del domani differente”.
Parlare di Appennino significa raccontare una ricchezza inestimabile rappresentata dai suoi borghi,
ma anche dalla storia, tradizioni, materie prime, capitale umano e patrimonio immateriale che, come
spiega lo scrittore “ci sta a poco a poco scivolando via dalle mani per incuria e negligenza. A nulla
sono valsi infatti gli interventi realizzati fino ad ora: ogni paese della fascia montana ha vissuto e
continua a vivere come una ferita il fenomeno dello spopolamento, dell’abbandono del patrimonio
immobiliare, dell’assenza in alcuni casi totale di servizi primari quali presidi ospedalieri, scuole,
collegamenti e accesso alla rete telefonica e internet. Una situazione in cui spesso è difficile
immaginare un futuro”.
E questo accade nonostante l’Appennino abbia avuto da sempre un ruolo centrale nel passato di chi
lo vive quotidianamente: è stato rifugio e serbatoio di materie prime, riserva naturale e stimolo per
la spiritualità. Copre un terzo del territorio italiano e comprende ben 2157 Comuni, quasi il 27% del
totale italiano. E se l’Appennino è la spina dorsale del nostro Paese, l’Abruzzo ne è sicuramente il

cuore, ospitando le sue vette più celebri e i Parchi Nazionali più belli. “La rubrica – conclude Peppe
Millanta – vuole frugare in questi luoghi vertiginosi, rimetterli al centro del discorso, in questa
nuova mappa che ai miei occhi sta sempre più prendendo la forma di un ‘arcipelago di altitudini’,
inaspettato e meraviglioso, da cui può ripartire una nuova idea di domani”.
Emozioni, ricordi, tradizioni e tanta storia caratterizzeranno questo tour abruzzese ad alta quota con
Peppe Millanta, dunque; novità e tante altre curiosità sono presenti anche sulla pagina Facebook

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