«Un’audace ricerca della felicità».
Mariolina Venezia
Nikla Poggiardo è un’immobiliarista di successo, nella vita privata invece non è altrettanto vincente. Insofferente verso i bambini, autolesionista nell’ingozzarsi di cibo fino al vomito, sfortunata nella scelta del compagno di vita, il plurimaritato notaio Cesare de Nistris, con il quale intrattiene rapporti intimi, dapprima incandescenti, poi via via sempre più degradanti.
Vittima di un abuso che la lascia tramortita, fugge da Roma verso il Salento. Ma anche qui, nella terra natia, i demoni che la perseguitano non le danno tregua.
Dopo svariate peripezie, sarà l’avventura con un uomo rozzo e volgare a segnare per Nikla un prima e un dopo nella sua vita, lasciandola alla deriva con un “regalo” avvelenato. Qualcosa di così inaspettato da costringerla a ribaltare, tra rabbia e sbalordimenti, l’intera sua esistenza.
Attraverso la protagonista, le vicende che la coinvolgono e i flashback che la riportano alla sua infanzia e alle cause dei suoi tormenti, l’autrice affronta temi impegnativi che scavano nei rapporti famigliari, e in particolare nel rapporto tra madre e figlia. La storia di Nikla Poggiardo racconta come le ferite dell’infanzia possano condizionare la vita adulta (l’incapacità di autoaffermazione, la sfiducia e il poco rispetto verso sè stessa), le scelte (la rabbiosa volontà di abortire), l’incapacità di prendere determinate decisioni e quanto possano portare a un autolesionismo disperato (la bulimia che la tiene in ostaggio).
Grazie a uno stile avvincente, caratterizzato da un’ironia tagliente, seguendo le vicende che si dipanano da Roma al Salento per arrivare fino a Palermo, sarà impossibile non affezionarsi a Nikla Poggiardo e tifare per lei, che come un animale braccato, si dibatterà con tanta tenacia da guadagnare infine libertà e felicità inaspettate.