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Il 3 settembre il via al Cabudanne de sos poetas 2020 a Seneghe con l’inaugurazione della mostra dei maestri incisori sardi “Sardegna inSegni”

Giovedì 3 settembre apre i battenti la sedicesima edizione del Cabudanne de sos poetas con l’inaugurazione alle 17 della mostra di arti incisorie dei maestri storici della Sardegna nella Domo de sa Poesia, a Seneghe. Ventisei le stampe che raccontano i momenti importanti della storia dell’incisione sarda degli autori:

Gino Frogheri, Angelino Fiori, Ermanno Leinardi, Roberto Putzu, Igino Panzino, Giorgio Scano, Gabriella Locci, Paola Dessì, Italo Medda, Giuseppe Bosich, Primo Pantoli, Enrico Piras, De Gonare, Antonio Corriga, Giovanni Dotzo, Antonio Mura, Carmelo Floris, Nicolino Sirigu, Stanis Dessì.

L’esposizione è organizzata da Perda Sonadora in collaborazione con il Museo Nivola di Orani, il Comune di Isili e la sua Biblioteca Comunale

Il 3 settembre prende il via a Seneghe la sedicesima edizione del Cabudanne de sos poetas. Poesia, proiezioni, musica, una importante mostra dedicata agli storici maestri incisori sardi e appuntamenti per i più piccoli per quattro giorni intensi e di rinascita, curata dall’Associazione Perda Sonadora. Fino a domenica 6 settembre tanti gli incontri con un programma molto nutrito con più di quaranta ospiti, attesi nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio, unica location di questa edizione per permettere di tenere in sicurezza l’intera area del festival.

Ad aprire i battenti del festival di poesia tra i più importanti della Sardegna sarà giovedì alle 17 la mostra di arti incisorie “La Sardegna in Segni”, perla straordinaria di questa edizione realizzata grazie alla collaborazione tra Perda Sonadora, il Museo Nivola Orani, il Comune di Isili e la sua splendida Biblioteca Comunale. Curatore della mostra Sergio Flore e realizzazione dell’allestimento a cura di Luca Pinna.

 Unesposizione unica di ventisei opere che attinge alla ricca collezione di stampe di artisti sardi, custodite nella Biblioteca di Isili, e racconta momenti salienti della storia dell’incisione in Sardegna. La prima parte della rassegna raccoglie opere di maestri storici come Carmelo Floris e Stanis Dessy, protagonisti della fortunata stagione artistica sarda della prima metà del Novecento, che vide questi autori presenti sia a titolo individuale sia come gruppo nelle esposizioni nazionali e internazionali del Bianco e Nero, nei repertori più celebri, nelle riviste specialistiche più diffuse, tanto da delineare una vera e propria scuola sarda di incisione.

La seconda parte della mostra è dedicata ad artisti di generazioni successive come Antonio Corriga e Giovanni Dotzo – che contribuì alla creazione del nucleo storico di questa collezione -, Enrico Piras e Salvatore Sechi in arte De Gonare, il cui lavoro insiste su tematiche dal forte carattere identitario, con rappresentazioni variamente legate alla cultura popolare, agli usi e costumi sardi, a valori come la fede, il lavoro e la famiglia.

Il percorso si conclude con gli esiti contemporanei di artisti quali Primo Pantoli, Gino Frogheri, Igino Panzino, Paola Dessy e Giuseppe Bosich, che con il loro operare hanno arricchito e arricchiscono i territori dell’incisione con una incessante sperimentazione, fino a Gabriella Locci che a partire dagli anni settanta ha sviluppato un suo linguaggio personale rinnovando sia le tecniche incisorie che quelle di stampa, utilizzando matrici di qualsiasi materiale, dal ferro allo zinco, mescolando e contaminando le tecniche con soluzioni complesse e alternative.

Ecco gli autori e le autrici della mostra: Gino Frogheri, serigrafia; Angelino Fiori, linoleum (due opere); Ermanno Leinardi, acquaforte acquatinta; Roberto Putzu, xilografia; Igino Panzino, acquaforte acquatinta; Giorgio Scano, punta secca; Gabriella Locci, maniera nera, punta secca, acquatinta; Paola Dessì, linoleografia a tre colori; Italo Medda, serigrafia (due opere); Giuseppe Bosich, acquaforte acquatinta (due opere); Primo Pantoli, punta secca, acquaforte, acquatinta; Enrico Piras, acquaforte (due opere); De Gonare (due opere linoleum e una acquaforte); Antonio Corriga, acquaforte (quattro opere); Giovanni DotzoAntonio Mura, xilografia (due opere); Carmelo Floris, xilografia; Nicolino Sirigu, xilografia; Stanis Dessì, xilografia.

“Siamo molto contenti di poter ospitare questa preziosa mostra le cui opere furono donate nel 2001 al Comune di Isili da numerosi autori sardi. Sarà organizzata in due parti: la prima comprende ventisei opere di varie dimensioni che ripercorrono il primo periodo della storia incisoria sarda che si articola tra gli anni ’60 e la metà degli anni ’80; mentre la seconda parte, che comprende il periodo dagli anni ‘80 ai ’90, la presenteremo nelle settimane successive al festival. È una mostra inedita, molto variegata e complessa. Una bella scoperta per il Cabudanne e per la Sardegna, di grande valore storico e artistico”, spiega Luca Manunzapresidente di Perda Sonadora.

Il titolo della mostra, col suo richiamo alla tecnica incisoria, suona come un auspicio: quello che le future generazioni di artisti possano rinnovare il successo ottenuto a livello europeo dai maestri incisori sardi nella prima metà del Novecento, contribuendo così a portare la Sardegna contemporanea nel vivo del dibattito artistico italiano e internazionale. Come afferma il curatore della mostra Sergio Flore, “La partecipazione congiunta all’iniziativa della Biblioteca e dell’Amministrazione Comunale di Isili e del Museo Nivola di Orani in seno alla XVI edizione del festival Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, costituisce un esempio positivo degli esiti che possono scaturire da politiche culturali incentrate sulla collaborazione e sul dialogo tra istituzioni culturali e le comunità di riferimento per la valorizzazione del patrimonio locale.”

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito e sarà visitabile dalle 10:00 alle 17:00 nei giorni del festival. Sarà consentito l’accesso per un numero massimo di cinque persone per volta. Così come da normativa di prevenzione Covid-19 è obbligatorio l’uso delle protezioni individuali.

PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE – CABUDANNE DE SOS POETAS

Dopo l’inaugurazione della mostra dei maestri incisori “Sardegna inSegni” a Domo de sa Poesia il Cabudanne prende ufficialmente il via giovedì alle 18 a Seneghe nel piazzale della chiesa di Santantonio  (unica sede del festival quest’anno) con il primo appuntamento di questa sedicesima edizione che vede l’incontro con Franc Ducros, poeta, traduttore, saggista e amico storico del Settembre dei poeti, (tra le sue traduzioni quelle di alcune opere di Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Campanella, Umberto Saba, Franco Loi, e tanti altri). Un grande ritorno a Seneghe per presentare in compagnia di Mario Cubeddu “L’oubli er l’eclat”, la nuova antologia che raccoglie trent’anni di produzione poetica, dal 1986 al 2016 (Lucie éditions, 2019).

Alle 19 la voce poetica di Carmen Gallo, una vera promessa della poesia italiana contemporanea. In uscita il suo libro di versi “La corsa”, Nino Aragno Editore, 2020: il senso dello sguardo, il guardare oltre come percorso di conoscenza di sé e dell’altro, guardare ed essere guardati per esistere. Napoletana, è finalista nel 2014 al premio Montano con la raccolta di poesie “Paura degli occhi” e vincitrice al premio Castello di Villalta nel 2017 con il libro “Appartamenti o stanze”. Nel 2019 è stata inclusa nel XIV quaderno di poesia contemporanea a cura di Franco Buffoni. Si racconterà al Cabudanne insieme al poeta milanese Tommaso di Dio, autore del libro di poesie “Verso le stelle glaciali, Interlinea, 2020 per la collana Lyra. Poesie, immagini e prose che muovono alla ricerca di un sentiero possibile nella vita. Mappe che suggeriscono e orientano su percorsi possibili, viaggi dentro le parole e tra costellazioni che non esistono, ma restano comunque destinazioni da ritrovare, sempre. Alle 21.30 chiude la prima giornata del Cabudanne la proiezione del documentario UnOdissea ‘e Rimas Nobas” (PEN CLUB, 2019). Un bel viaggio sulla evoluzione della poesia in Sardegna, dalla tradizione fino al suo riconoscimento letterario, fino al percorso di affermazione della sua forma scritta, del regista sassarese Roberto Priamo Sechi, nato da un’idea di Ugo Tanda. Il film è prodotto dal Centro Pen della Sardegna, in coproduzione con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE). Saranno presenti i due autori.

Info ingressi

Il piazzale della chiesa di Sant’Antonio ospiterà quest’anno tutti gli incontri del festival, per poter tenere in sicurezza l’intera area del festival. L’organizzazione raccomanda di arrivare agli appuntamenti del festival almeno un’ora in anticipo per permettere di effettuare le misurazioni della temperatura corporea e regolare il numero di accessi come da normativa di prevenzione Covid-19. L’ingresso al festival sarà limitato e l’accesso del pubblico sarà organizzato secondo l’ordine di arrivo, non sarà necessaria la prenotazione. Il nominativo si potrà lasciare all’ingresso dove verrà misurata la temperatura. È obbligatorio l’uso della mascherina e si dovrà avere cura di mantenere la distanza di sicurezza in fila all’ingresso.

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