Viene pubblicato in questi giorni il secondo numero della nona serie di «Critica d’Arte», una delle riviste di storia dell’arte più longeve d’Italia, creata nel 1935 da Carlo Ludovico Ragghianti con Ranuccio Bianchi Bandinelli. La rivista è stata infatti acquisita dalla Fondazione Ragghianti, che la pubblica in coedizione con l’Editoriale Le Lettere.
Fedele alla linea indicata da Ragghianti, la rivista accoglie contributi di storia dell’arte dalla preistoria fino al contemporaneo, di storia della critica d’arte, architettura, design, museologia, restauro e cinema, in due formati: per la sezione Saggi testi lunghi e di ampio respiro; per la sezione Note articoli brevi per puntuali precisazioni o messe a fuoco di tipo filologico.
La rivista inoltre accoglie, nella sezione Osservatorio, interventi su temi di politica e attualità culturale, universitaria, tutela del patrimonio etc., mentre la sezione Biblioteca è dedicata a recensioni di libri e cataloghi. Il Comitato scientifico è stato ampliato e reso ancor più prestigioso e internazionale. A esso si affianca un Comitato editoriale, con funzioni operative e d’indirizzo.
In questo secondo numero, si consolida l’articolazione data alla rivista, con la sezione Saggi, dove si trovano il testo di Antonietta Capo (sul Fondo Campori della Biblioteca Estense di Modena), l’intrigante proposta di Chiara Savettieri sulle idee estetiche di Delacroix, i contributi di Niccolò D’Agati e di Francesco Bosetti rispettivamente sulla mostra milanese del 1911 dell’Arte Libera e sull’attività d’acquarellista di Moses Levy, lo scrutinio di Lorella Giudici sull’esercizio critico di Raffaello Giolli, il ripercorrimento storico dell’architettura e dell’uso del Forte di Belvedere a Firenze, dalla dismissione dal demanio militare (cui non poco contribuì l’interessamento di Bernard Berenson) al discontinuo programma degli ultimi decenni. Antonino Caleca e Marco Collareta sono presenti con le loro Note su Simone Martini e su Leonardo.
Di seguito le sezioni Biblioteca e Osservatorio, ricche dei contributi di Caleca e Collareta e inoltre di Matteo Facchi, Simone Ferrari, Matilde Stefanini, Ezio Godoli, Paolo Bolpagni, Paolo San Martino e Cristina Donati (su Adolfo Natalini, appena scomparso, ricordato con particolare attenzione anche come componente del Comitato scientifico).