È uscito su tutte le piattaforme digitali il romanzo fantasy di Alessandro Zurla dal titolo Le Cronache del Lupo, un’avvincente storia e un omaggio al genere Sword&Sorcery, che racconta le vicende di Lupo di Ferro: un Cercatore di oggetti preziosi a caccia di imprese che possano fruttargli qualcosa e sfide che mettano alla prova le sue abilità di guerriero.
Un giorno Lupo di Ferro, insieme con il suo compare Stigo, accetta un incarico che nasconde pericoli più grandi di quanto i due si possano immaginare. Mentre dalle profondità della terra si risvegliano creature terribili una donna misteriosa coinvolge Lupo di Ferro in una guerra più grande di lui, una guerra dove forze oscure faranno di tutto per annientarlo…
Le cronache del lupo è un mix di fantasy e horror ricco d’azione, in cui i personaggi vengono ben caratterizzati senza cadere mai nella banalità.
Un romanzo intrigante che in più ha il pregio, all’interno di una cornice fantastica, di toccare argomenti di carattere universale: come il potere e la compassione.
NOTE DI ALESSANDRO ZURLA
“Le Cronache del Lupo è un libro che nasce soprattutto per divertimento, il mio e di chi lo leggerà (o almeno spero).
È un piccolo omaggio al genere Sword&Sorcery e in esso ho riunito alcune delle mie passioni: ambientazioni medievaleggianti, il fantasy sporco e “muscolare” à la Conan di Howard e un pizzico di horror.
Controcorrente rispetto alla tendenza moderna di realizzare opere di fantasia dalla smisurata prolissità, siano esse libri o film, ho sfruttato il mio percorso di formazione come attore per arrivare all’essenza di quello che volevo creare: un equilibrio tra azione e significato. Penso infatti che anche nelle storie di fantasia sia interessante avere una direzione sotterranea, un tema da esplorare su cui venga voglia, eventualmente, di riflettere. E, sempre parlando di attori, resto dell’idea che quello che ci rimane più impresso di una storia siano i personaggi che la popolano: con Lupo di Ferro e i suoi compagni d’avventura ho cercato di dar vita a protagonisti e antagonisti ugualmente intriganti. Alla fine dei conti che io sia riuscito o meno nei miei intenti rimane da tutto dimostrare ma, come si suol dire, quello che conta è il viaggio e il piacere che si prova nel percorrerlo!”.
(Alessandro Zurla)