Sabato 9 aprile alle 18.00 sui canali social di “Essere liberi di sognare” Giorgia Gallerani dell’associazione “Il Fossolo” di Bologna intervisterà Sabatina Napolitano, scrittrice di un romanzo candidato al Premio Strega 2022 dal titolo “Origami” (Campanotto, dicembre 2021).
L’intervista di Giorgia Gallerani
– Ti ricordi la prima volta che hai scritto?
È stato a due anni? Tre anni? O è stato da ragazza? C’è una “scrittura apparente” che probabilmente non diventa mai “scrittura”. E poi c’è un certo tipo di scrittura che diventa far parte della letteratura. Anche se alla fine un poeta così come uno scrittore finisce per fare scrittura anche scrivendo la lista della spesa. Non so di preciso quando consciamente ho attraversato le nebbie della scrittura per capire cosa stessi facendo. Credo che la vera scrittura è cominciata quando ho iniziato a sentire che stavo partendo come da una roccaforte interiore, come da una prospettiva “per l’eternità”. Anche se tutto sommato, nella fase lucida, questa tensione finisce col perdersi e lo scrittore diventa uno scrittore di mestiere. Ecco credo che la prima volta, riguardi quella prospettiva di un “per sempre” imminente, che accompagna un tremore, una ansia ma anche un mistero indicibile e affascinante.
– Hai delle abitudini particolari nella tua scrittura?
Ho l’abitudine di sottoporre a chi amo il progetto. Cerco di trattarlo con una estrema delicatezza, ci penso su per molti mesi, esprimo continuamente gli argomenti a me stessa e agli amici colleghi. Alla fine quando raccolgo dei cenni d’assenso da parte della mia famiglia letteraria mi metto a scrivere. Da quel momento inizia il mio nuovo paradiso in cui mi immergo totalmente e con forte intensità.
– Un autore/ autrice con cui ti piacerebbe sedere per un caffé?
Tra i morti questa idea mi ha accarezzata con Nabokov, spesso. Desidererei molto che fosse in vita per chiedergli consigli e per chiedergli se gli piacciono i miei progetti intorno ai romanzi. Con “Origami” è stato così. Lui ha degli argomenti che ripete spesso (le accademie, gli scacchi, la passione per le farfalle, l’emigrazione). Probabilmente questi argomenti prenderanno anche me nelle prossime produzioni, ma sono convinta che lui avrebbe trovato la mia scrittura prelibata. Forse mi piacerebbe che mi considerasse una giovane Jane Austen visto che la Austen, almeno la citava. “Non mi piace Jane e in realtà sono prevenuto contro tutte le scrittrici.”
In “Lezioni di letteratura” Nabokov scrive: “Tra i romanzieri inglesi : a mio parere i due incomparabilmente più grandi (non contando Joyce in quanto irlandese) sono Dickens e Jane Austen.” In Mansfield Park, Fanny è una bimba adottata, che “conferisce alla piccola un alone di pathos”. Olga è adottata, e il mio non è un romanzo di fine ottocento. Certo Olga, come direbbe Nabokov è la mia tenera pupilla. È una bibliotecaria e giornalista di un mondo magico. Eppure Olga non è una cenerentola, cresce borghese nella grossa villa dei nonni bibliotecari, la connotazione del romanzo è fortemente contemporanea, e l’eroe della fiaba finisce per essere un editore e giornalista, Gustavo. “Origami” è una fiaba moderna. La dimensione è magica ma delle letture più profonde finisce per diventare reale e realistica. A questo proposito Nabokov scriverebbe: “Un autore originale inventa sempre un mondo originale, e se un personaggio o un’azione s’inseriscono nella struttura di quel mondo, subiamo il piacevole trauma della verità artistica, per quanto improbabili siano la persona e l’azione se trasferite in quella che i recensori, poveri scribacchini, chiamano « vita reale ».
– A che lettore pensi quando scrivi?
Nabokov aggiunge ancora nel capitolo dedicato a Mansfield Park in “Lezioni di letteratura”: “Non esiste vita reale per lo scrittore di genio: deve essere lui a crearla e a crearne poi le conseguenze.” Il mio lettore ideale per ogni romanzo o opera che produco è sempre un accademico, e sento sempre come se le produzioni avessero la voce dei miei figli, questo credo sia un effetto naturale per ogni scrittrice.