Con il suo nuovo libro Paolo Borrometi, giornalista da anni sotto scorta e condirettore di Agi, rivolge a tutti noi una domanda verità e giustizia e ci chiede « perché tante stragi e delitti in Italia rimangano impuniti, perché la ricerca della verità sia sempre così difficile e, soprattutto, perché come disse Giovanni Falcone “in questo paese per essere credibili bisogna essere ammazzati … » .
Traditori, come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana, edito da Solferino libri, sarà presentato domani 17 giugno alle ore 11 a Matera, nella Sala degli Stemmi del Palazzo Archivescovile in piazza Duomo.
All’incontro, organizzato e promosso dalla Fondazione Sassi e dall’Associazione Giovane Europa, sarà presente l’autore. Dopo l’introduzione della presidente della Fondazione Sassi Maria Giovanna Salerno, dialogheranno con l’autore: Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina, Filippo Bubbico, ex presidente della Regione Basilicata, Angelo Chiorazzo, presidente dell’Associazione Giovane Europa, Don Marcello Cozzi, Associazione Libera, Vittorio di Trapani presidente della Federazione Nazionale della Stampa italiana. Modera il giornalista Vito Salinaro.
Un reportage giornalistico tra anomalie, depistaggi e buchi neri che parte dallo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943 per arrivare ai giorni nostri, passando per le bombe degli anni Settanta e la strategia della tensione: da Portella della Ginestra a via Fani, dall’Italicus al Rapido 904, da Bologna a Capaci e Via d’Amelio, fino all’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Una storia, alternativa e potente, del lato oscuro del Paese.
Traditori non è solo un libro che aiuta la memoria, ma anche un testo che ci aiuta a comprendere, a riconnettere i fili, a trovare risposte alla difficile stagione che stiamo vivendo. Nel libro Borrometi ripercorre i troppi omissis e i tanti buchi neri della nostra storia. L’autore ricorda cronisti, sacerdoti, magistrati, semplici cittadini, uccisi e poi diffamati. “Per me non erano eroi, ma persone per bene”, spiega Paolo Borrometi. E aggiunge: “Ho scritto il libro ‘Traditori’ perché questo Paese lascia sole le vittime delle mafie, delle stragi, del terrorismo. Perché la nostra disattenzione non solo lascia i familiari delle vittime soli nella ricerca di brandelli di verità, ma fa anche il gioco di chi, per il potere confonde, inquina, depista”.
PAOLO BORROMETI, nato a Ragusa nel 1983, laureato in Giurisprudenza, ha iniziato a lavorare al «Giornale di Sicilia» e ha poi fondato il sito di informazione e inchiesta «La Spia». Oggi è condirettore dell’agenzia stampa AGI e collabora con diverse testate giornalistiche. Per il suo impegno di denuncia,ha ricevuto l’onorificenza Motu proprio dal presidente della Repubblica. Èpresidente di «Articolo 21», collabora con Libera, con la Fondazione Caponnetto econ la Cgil. Per Solferino ha pubblicato Un morto ogni tanto (2018) e Il sognodi Antonio (2019).
Il libro di Borrometi sarà presentato anche a Latronico, domenica 18 giugno alle ore 18 al Museo MULA+. La presentazione del libro è promossa dal Comune di Latronico, in collaborazione con l’Associazione Giovane Europa. Dopo l’introduzione del sindaco Fausto De Maria, interverranno con l’autore: monsignor Vincenzo Orofino, Vescovo di Tursi- Lagonegro, Angelo Chiorazzo, presidente dell’Associazione Giovane Europa, Angelo Oliveto, presidente dell’Associazione della Stampa di Basilicata, Giovanni Rivelli, giornalista del TGR Basilicata. Modera Giulia Egidia Bianco, consigliera comunale.