Dopo il primo libro “Rêverie di una vita in terza persona” uscito lo scorso anno, la scrittrice
Costanza Marana torna sul panorama editoriale con “Il crepuscolo del sogno”, pubblicato
nuovamente dall’Erudita Editore.
Ad Arles, “ove Rodano stagna”, cellula, esistente e allo stesso tempo immaginaria, dell’iter
narrativo, si compone il selciato percorso da Aurelian. La sua esistenza si rivela nel contesto
familiare, in quello sentimentale e nei rapporti d’amicizia. Lo scenario è mobile: una piattaforma
onirica; la Camargue immersa in una nuvola rosa di fenicotteri; una locanda-teatro in cui si
rappresenta il paradosso della vita.
Nel contesto narrativo organico, reale e immaginario si compenetrano in uno stilema quotidiano
che associa e rimanda a riferimenti culturali, letterari e artistici, immergendo i vari personaggi
nell’eterogeneità delle vicissitudini.
“Ho scritto Il crepuscolo del sogno perché credo nella continuità dell’idea di letteratura e
scrittura che propongo fondata sulla ricerca della bellezza e della poesia nelle malie del
quotidiano, edificata sul potenziale immaginario, non esclusivamente autoreferenziale, e che
consideri la memoria e il passato poiché tutti noi siamo parte di un continuum – ha dichiarato
l’autrice Costanza Marana.
Provengo da studi di storia medievale e moderna e da un’esperienza nell’ambito letterario-
scientifico e credo profondamente nel connubio tra letteratura e storia poiché l’astrazione e
l’immaginazione fanno parte del tessuto reale.
Il libro è nato al crepuscolo. In quel momento che succede al tramonto in cui la luce è incerta che io
amo chiamare insulare poiché si può percepire vivo il contatto con la parte più intima di noi stessi,
il nostro inconscio, il nostro pensiero.
Il significato del mio libro è racchiuso nella parola ‘tensione’. La tensione verso la propria
tonalità primaria. Il rapporto tra la finitezza dell’uomo e il creato che lo circonda, il rapporto tra la
contingenza e ciò che è eternabile”.
Da lettrice Costanza Marana ha sempre creduto nel potenziale visivo della lettura e lo si
percepisce nitidamente anche quando indossa le vesti di scrittrice.
Leggere è entrare in un’atmosfera e nell’esperienza di autrice, attraverso lo scambio con i lettori, ha
creato un circolo virtuoso, un gioco di rimandi, accedendo, insieme, a quel piccolo mondo
antico che descrive la poetica del quotidiano.