“Scrivi! Scrivi! Scrivi!”. Arriva da una madre che non c’è più e appare in sogno, il germe
più bello della poesia per Viorica Petroff, autrice della raccolta di liriche “Lampo di
esistenza”, fresco di pubblicazione nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti
editore. «Ho scelto questo titolo – racconta la scrittrice di origine rumena che, dopo aver
vissuto a Roma a lungo, attualmente si è trasferita a Pomezia – perché la mia vita è
composta da momenti abbaglianti nati per caso. Il libro è un bizzarro imprevisto del destino,
un sogno dei sogni veritieri dopo, mai aspettato ed è il titolo dell’ultima poesia del
volume». Anche Alessandro Quasimodo, nella Prefazione, sottolinea il senso della
«velocità del lampo che solca il cielo in modo repentino, ma deciso. Entusiasmo e vitalità –
scrive il figlio del celebre poeta – si sprigionano dalle pagine della nuova raccolta di Viorica
Petroff. Dinamismo e gioia di vivere si colgono nei singoli versi. L’esistenza può essere
paragonata ad una luce che abbaglia, per poi spegnersi in un attimo».
Pagina dopo pagina emerge il valore della famiglia. Non solo quella più stretta, degli
affetti più cari. L’autrice, infatti, dedica alcuni versi ai genitori, al suo anniversario di
matrimonio, alla figlia. Ma anche la famiglia della pittura, a cui Viorica, laureata in
ingegneria ma con la vena artistica nel sangue, è legata e che le ha regalato tanti
riconoscimenti in diversi concorsi. «Nel mio paesino d’origine (Fratautii Noi), l’arte era
messa al primo posto. Non si andava da nessuna parte senza l’arte. Tessitura, cucitura e
ricamatura, pittura, lavorazione del legno e del ferro, tutto insieme ben saldato nell’arte
della cultura del posto».
E poi, gli amici di sempre, i colleghi di università. Ancora, i temi più ispiratori dei versi
sono: il tempo, “grande giudice della vita”, il viaggio nell’universo, la natura. Il tutto
con lo sguardo verso l’eternità della scrittura. Nel libro non mancano, inoltre, riferimenti
allo stesso Quasimodo, autore della Prefazione, a Mogol e Mihai Eminescu. «Ho colto
tantissimo da loro – racconta la scrittrice – e così con le liriche dedicate ho donato anche io
del mio piccolo. Tutti rappresentano i pilastri della mia cultura letteraria». Viene citato
anche il maestro Giuseppe Aletti con il suo successo letterario “Da una feritoia osservo
parole”. «Le rotte di questo libro sono molto personali, ma possono essere legate a
qualunque animo con il trasferimento della sensibilità. Per questo posso dire che sono un
po’ anche le mie».
Nell’opera della Petroff i versi corrono lentamente con un finale preciso. «Uso pochissimo
le strofe e le rime – spiega l’autrice -. A volte uso la punteggiatura, altre volte lascio il
lettore a soffermarsi sulle mie parole abbracciandolo». “Lampo di esistenza” è un inno
alla bellezza e all’ottimismo. «Vorrei che la sofferenza stia ben nascosta, all’ombra delle
parole, e la felicità raddoppiata. Questo per far nascere la vita solo con l’essenza più
tangibile e positiva. Ogni poesia può essere presa in prestito dal lettore, che legge anche tra
le righe guardando la copertina con il mio quadro “Momento unico”. Credo che in un testo
poetico si cerchi la luce nell’animo del poeta, non il punto malefico di colui che scrive».
Federica Grisolia