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Le grandi mostre dell’estate: a Santa Maria della Scala di Siena omaggio a Giuliano Briganti

“I pittori dell’immaginario. Arte e rivoluzione psicologica” è la splendida mostra intitolata proprio come il libro di Briganti pubblicato nel 1977. L’arte “visionaria” di Füssli, Blake, Flaxman e Piranesi

Giuliano Briganti (Roma 1918-1992) è stato uno dei più importanti storici dell’arte del Novecento.

Il Museo Santa Maria della Scala di Siena, in occasione del centenario della nascita, ha organizzato una serie di eventi a lui dedicati. Fra questi, è ancora in corso, fino al 2 settembre, la mostra bibliografica I pittori dell’immaginario. Arte e rivoluzione psicologica, e così intitolata proprio come il libro di Briganti pubblicato nel 1977.

La mostra, curata da Azelia Batazzi e allestita negli spazi della Biblioteca e Fototeca Briganti, aperta al pubblico dal lunedì al giovedì, espone testi e volumi riguardanti la complessa corrente visionaria e fantastica che si sviluppò verso la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento nel Nord Europa.

Sono esposti libri e immagini di pittori “visionari” come William Blake, Johann Heinrich Füssli e John Flaxman, considerati, come scrisse Giuliano Briganti, i primi artisti di questo movimento particolarmente legato, oltre che alla pittura, alla letteratura.

Blake, tra i pittori citati in precedenza, può essere definito l’artista più visionario di tutti, grazie ai personaggi, particolari e mai banali -proprio come il poeta-pittore inglese- cui diede vita. Uno stile molto particolare, non compreso dai contemporanei che vedevano in Blake una personalità folle e squilibrata. In mostra sono esposti due rari volumi, di Füssli e Blake, dove sono ritratti alcuni dei protagonisti della Divina Commedia, scelti con cura dai due artisti.

Sono presenti anche le celebri incisioni di Giovanni Battista Piranesi, inventore di quella poetica del “sublime” che raffigura la Roma imperiale in tutto il suo splendore e la sua grandiosità. Una delle opere più emozionanti è la veduta che raffigura l’incrocio tra la Via Appia Antica e la Via Ardeatina.

Questi temi sono trattati a fondo da Giuliano Briganti nell’opera, di fondamentale importanza per la storia dell’arte italiana, cui è dedicata la Mostra, che, come spiegato dalla curatrice, “si presenta come un libro da sfogliare, affinché il visitatore, percorrendola, provi la sensazione insolita di trovarsi tra le pagine dense di suggestione del Maestro”.

“La mostra, inoltre, vuole far conoscere al pubblico – continua Azelia Batazzi – una corrente artistica poco conosciuta perché solitamente non studiata nelle scuole”.

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