Foto: Quirinale
Palazzo Felice
Una preziosa edizione di Leon Battista Alberti, ‘De re aedificatoria’, pubblicata grazie a Lorenzo il Magnifico, le Vite del Vasari, diversi libri rari pubblicati nel Cinquecento, ma anche l’intera edizione della rivista di riferimento del Liberty italiano: sono tutti i volumi che prenderanno il posto delle stanze private dei dirigenti del Quirinale nell’esclusivo attico con vista sul Torrino a due passi da Fontana di Trevi.
Sergio Mattarella ha infatti deciso di ‘donare’ il palazzo di San Felice, in via della Dataria nel pieno centro di Roma, alla cittadinanza. Tramite una convenzione con il ministero dei Beni culturali, la Presidenza della Repubblica ha ceduto l’uso dei 6000 metri quadri del palazzo ottocentesco per ospitare la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte che ora occupa palazzo Venezia.
Cinque piani, una terrazza con vista mozzafiato sul centro della Città eterna, due cortili interni: fino all’anno scorso il palazzo ospitava 35 alloggi per il personale del Quirinale, ma Mattarella, appena insediato, aveva deciso di tagliare i benefit a dirigenti e consiglieri, dalle auto blu agli alloggi di servizio e dunque nessuno dei dirigenti nominati nel suo settennato aveva mai preso possesso di queste stanze. Palazzo San Felice si è dunque velocemente svuotato e il capo dello Stato ha deciso di offrirlo per ospitare i 400.000 volumi della biblioteca di Palazzo Venezia.
Il progetto di Mario Botta
Il progetto di riconversione è stato disegnato a titolo gratuito da Mario Botta, architetto famoso per le sue linee essenziali, che ha presentato i suoi disegni a Mattarella e al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. Sarà infatti il ministero a finanziare le opere di trasformazione delle sale di palazzo San Felice, che dopo la ristrutturazione e il trasferimento della biblioteca sarà aperto al pubblico. “Il progetto è affascinante, non soltanto perché ha ricondotto a unità un complesso disarticolato di elementi che erano lì, casualmente messi insieme, ma perché rende perfettamente funzionale, rispetto all’obiettivo che si persegue, la soluzione”, ha detto Sergio Mattarella al termine della presentazione del progetto dell’architetto Botta.
Palazzo San Felice
Nei cinque piani del Palazzo saranno ricavati: sale di lettura, uffici, depositi, locali tecnici, zone espositive, spazio esterno per eventi e accoglienza. È prevista una distribuzione per deposito libri pari a circa 14 Km di sviluppo di scaffali che consentirà una sistemazione di circa 400 mila volumi, un quantitativo che soddisfa le attuali esigenze e anche quelle per i prossimi anni. Sorgerà un nuovo auditorium di circa 350 posti. La convenzione affida la concessione del Complesso di San Felice, che rimane nella dotazione del Quirinale, al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per 25 anni.
Cosa conterrà la biblioteca
L’edizione voluta nel 1485 da Lorenzo il Magnifico del libro simbolo dell’Umanesimo, il De re aedificatoria di Leon Battista Alberti, ma anche la rivista di riferimento del Liberty italiano, Novissima. La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte del Polo museale del Lazio, è uno dei più importanti patrimoni documentari di archeologia e storia dell’arte in Italia. Si tratta di circa 500.000 documenti, tra libri, incisioni, fotografie e periodici; ma contiene anche dieci fondi, una sezione musicale e una sezione di rarità.
Palazzo San Felice, la mappa del terzo piano
La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte contiene opere che aiutano la ricerca nel campo dell’archeologia del bacino del Mediterraneo, dalla preistoria al medioevo, e della storia dell’arte occidentale. È valutabile intorno ai 380.000 volumi (in gran parte collocati nella sede di Palazzo Venezia e nella sede del Salone della Crociera al Collegio Romano), 3.500 testate di periodici, 20.700 unità di materiale grafico (incisioni, disegni, fotografie), circa 2000 manifesti teatrali, 66.000 microfiches 400 cd-rom.
Palazzo San Felice
Tra i volumi si contano incunaboli, cinquecentine e seicentine, collocati nella Sezione Rari; la Biblioteca possiede inoltre circa 1.600 opere manoscritte e fondi archivistici la cui consistenza supera le 100.000 carte. Due i principali filoni. Nel campo dell’archeologia si trovano bibliografie e repertori specializzati, monografie di arte antica, atti di convegno, relazioni di campagne di scavo e missioni archeologiche, guide archeologiche, etruscologia, topografia, epigrafia, numismatica.
Nel campo della storia dell’arte si trovano bibliografie e studi, critica d’arte, monografie su artisti e monumenti, guide, fonti e trattati (XVI-XIX sec.) arti decorative, grafica, cataloghi di mostra (opere relative a esposizioni tenutesi in Italia e nel mondo dall’ottocento ad oggi), cataloghi di collezioni di musei italiani e stranieri, cataloghi di vendita, atti di convegno.
Mattarella e Bonisoli
Le varie sezioni
Accanto a queste raccolte svolge un ruolo fondamentale per gli studi in questo settore la Sezione romana, che contiene una vastissima documentazione sull’archeologia e lo sviluppo delle arti a Roma dalle origini ad oggi. E ancora: le preziose raccolte di libri di viaggio e di guide di città italiane e straniere, entrambe ricche di edizioni dei secoli XVI-XIX.
Una parte cospicua del patrimonio librario della Biblioteca (circa 100.000 volumi), è costituita da fondi chiusi, giunti da lasciti e donazioni di studiosi e collezionisti o costituiti dalla Biblioteca: Fondo Pagliara, Fondo Ruffo, Fondo Castellani, Fondo Vessella, Fondo Dusmet , Dono Rossi, Dono Rusconi, Dono Ricci, Dono Monneret, Dono Giglioli , Dono Venturoli , Dono Belli Barsali, Dono Sestieri, Sezione musicale, Sezione teatrale.
In particolare il Fondo Lanciani è uno strumento fondamentale per lo studio dell’archeologia e della topografia romana. Un piccolo gioiello di curiosita’ è il Fondo Kanzler, che raccoglie manifesti e locandine teatrali di rappresentazioni romane dalla fine del XVIII all’inizio del XX secolo.
Bonisoli e Mattarella
Nella Sezione Rari sono conservate circa 2000 opere, volumi a stampa dal XV al XX, rari per edizione o data. In questa sezione sono conservati i 19 incunaboli, in 15 volumi, ma anche il trattato De re aedificatoria di Leon Battista Alberti stampato in Firenze nel 1485 per volere di Lorenzo il Magnifico ed a cura del Poliziano e un prezioso e raro esemplare delle Mirabilia Romae in otto carte. Sono inoltre collocate nella Sezione Rari, gran parte (275) delle cinquecentine possedute.
Tra i volumi più importanti la preziosa edizione del 1568 delle Vite del Vasari, i trattati di architettura del manierista Sebastiano Serlio, di Palladio e del Vignola, regole e manuali di prospettiva come quelle di Lorenzo Sirigatti, di Andrea Pozzo, dei Bibbiena, illustrati da rami o xilografie.
La sezione rara dei periodici conserva anche pubblicazioni seriali dei secoli XVIII-XX, di difficile reperibilità; tra queste la intera serie di “Novissima”, la rivista più importante e significativa del Liberty italiano.
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