Un ambizioso progetto volto all’unificazione tra conoscenze accademiche e saperi contadini tradizionali. Uniti in un’unico progetto per fornire un utile contributo al mondo intero. Al Salone del Gusto di Torino la presentazione ufficiale.
Sono oltre 300 i partecipanti da tutto il mondo – tra accademici, formatori, docenti, esperti – che venerdì 21 e sabato 22 settembre a Torino si riuniscono per posare la pietra fondante dell’Università Diffusa.
Questo ambizioso progetto, avviato con il contributo della Fondazione CRT, nasce dall’ultra decennale esperienza didattica dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, impostata da sempre sulla convinzione che, in campo gastronomico, le conoscenze accademiche ed ufficiali debbano dialogare con i saperi tradizionali del mondo contadino ed artigiano.
Che cosa significa Università Diffusa?
La rete di Terra Madre nel mondo, con il suo esteso patrimonio di competenze, savoir faire, capacità e memorie proprie dell’umanità contadina, artigiana e produttrice di cibo sostenibile, costituisce un prezioso corpus di saperi informali che possono essere condivisi e resi accessibili.
Spiega a questo proposito Nicola Perullo, professore di Estetica a Pollenzo e Coordinatore scientifico del progetto: “Il progetto dell’Università Diffusa nasce da un’idea che è esito naturale della vita di Pollenzo: il nostro Ateneo fin dalla sua origine si è caratterizzato per una formazione composta da un apprendimento su testi e con lezioni in aula e da un apprendimento sul campo, come ad esempio i nostri viaggi didattici, dove gli studenti incontrano persone spesso non appartenenti al mondo accademico: contadini, pescatori, trasformatori, creatori, artisti, attivisti del cibo e molto altro“.
L’allargamento dell’accesso ai saperi è un passo importante che trova in Pollenzo il suo motore propulsore.
“Crediamo in una università aperta, in una multi-versità; questo deve essere però riconosciuto, valorizzato e validato. L’incontro di Torino è il primo momento che porterà alla creazione di una rete internazionale fatta di accademici e non accademici che, tramite il cibo e la gastronomia, dialoghino costantemente e pariteticamente per costruire una reale formazione che vada oltre quella soltanto universitaria; del resto, questo (il cosiddetto long life learning) è anche uno degli obiettivi dei 17 ‘Sustainable Goals’ promossi dall’ONU nel 2015” conclude Nicola Perullo.
A Terra Madre Salone del Gusto 2018, il 21 e 22 settembre, si svolgono due giorni di workshop tematici che coinvolgono accademici, ricercatori e formatori del settore alimentare di tutto il mondo, al fine di realizzare un progetto di sapere inclusivo e democratico, basato sul costante dialogo tra conoscenza accademica e conoscenze tradizionali.
Sabato 22 settembre l’assemblea plenaria conclude i lavori, con la presentazione da parte dei partecipanti e i delegati delle idee emerse e delle visioni da realizzare in futuro.