Sul vessillo nazionale sono appuntate anche le medaglie d’oro del tenente Ferdinando Urli e del sottotenente Vincenzo Zerboglio. Quella del capitano Aldo Beltricco e del colonnello Ernesto testa Fochi a cui è stata intitolata una delle due caserme
Aosta. “Onore al Battaglione Aosta e alla bandiera decorata di medaglia d’oro al Valor militare nella Grande Guerra”.
Dovrebbero essere queste le prime parole che lo speaker pronuncerà nell’aprire la cerimonia di commemorazione del Battaglione Aosta, l’unico dell’Esercito italiano ad aver ricevuto la medaglia d’oro nella Prima Guerra Mondiale. Evento che sta impegnando la sezione valdostana dell’ANA nell’organizzazione; si svolgerà sabato 27 e domenica 28 ottobre nel capoluogo regionale. Una manifestazione in cui verrà promosso anche il 1° Raduno di tutti gli alpini che, negli anni, hanno fatto parte del Battaglione Aosta (nappina rossa) e della Scuola Militare Alpina (nappina blu). Saranno presenti anche gli Chasseurs Alpins della Savoia con la loro Fanfara.
“E’ la prima volta che ricordiamo gli alpini valdostani caduti nel primo conflitto mondiale – dice Carlo Bionaz presidente della sezione valdostana dell’ANA -. La concomitanza con il centenario della Prima Guerra Mondiale ci è parsa la migliore per porgere gli onori a questi giovani caduti in battaglia per difendere la Patria”.
Venti gruppi di ‘penne nere’ della sezione valdostana sfileranno nelle vie centrali della città, riportando la memoria dei residenti all’11 e 12 maggio 2003, i due giorni della indimenticabile ‘76a Adunata Nazionale degli Alpini’ , con la ‘ville d’Aoste’ in festa in ogni rione.
Venerdì 26,, il Battaglione Aosta verrà presentato nel convegno promosso alle 16.00, a palazzo regionale, dal titolo: “Il Battaglione Aosta e la battaglia dei Solaroli (24-27 ottobre 1918′. Seguirà, alle 21.00, in piazza Chanoux, un concerto con il coro degli alpini valdostani ‘Monte Cervino’ e la corale di Praganziol, località in provincia di Treviso.
‘Fare memoria’, una delle specificità dell’Associazione Nazionale Alpini. Quasi una ‘mission’ da concretizzare in qualsiasi occasione in cui si debba ricordare chi ha sostenuto le ‘penne nere’ nel bene e nel male.
“In questo raduno – riprende il presidente Carlo Bionaz – renderemo i dovuti omaggi anche alle ‘madrine degli alpini’, le donne che, durante la guerra hanno aiutato gli alpini al fronte inviandolo pacchi di viveri e di abbigliamento. ‘Madrine’ che hanno anche ‘adottato’ militari sconosciuti, facendo in modo di recapitare lettere delle famiglie. Meritano un giusto plauso. Le ‘madrine’ attuali collaborano con i capigruppo nelle attività organizzative”, precisa.
Questi i percorsi definit nella ‘due giorni’ di sfilata e raduno. Sabato,. ore 16.00: dall’Arco d’Augusto gli alpini transiteranno nelle vie Sant’Anselmo, Porta Praetoria fino ad arrivare in piazza Chanoux dove verrà depositata una corona al Monumento del Soldato Valdostano. Poi, raggiungeranno via De Tillier, Edouard Aubert, piazza della Repubblica dove avverrà un’altra deposizione di corona alla caserma Testa Fochi, via Monte Solarolo, Tourneuve, piazza Roncas, Croix de ville, De Sales, fino a piazza della Cattedrale dove, nel Duomo della città, verrà celebrata la Santa Messa.
Domenica, partenza alle 9,30, da via Saint Martin de Corléans, con transito nelle vie XXVI febbraio, Père Laurent, Xavier de Maistre, piazza Chanoux, Avenue Conseil des Commis sino a piazza Manzetti con lo scioglimento della sfilata tra le vie Giorgio Carrel e Giosué Carducci.