Meno nota del famoso sbarco alleato in Normandia, l’Operazione Bagration ebbe invece fondamentale
importanza per le operazioni sul fronte orientale contro la Germania nazista. Nel suo nuovo volume
Operazione Bagration. L’Armata Rossa contrattacca, lo storico militare Niccolò Lucarelli ricostruisce il
quadro del nuovo corso sul fronte orientale. Arricchito da numerose fotografie dell’epoca, il volume (pp. 96,
Euro 12) è acquistabile in edicola oppure sul sito deltaeditrice.it.
Il 1944 fu l’anno in cui all’orizzonte delle forze alleate, cominciò a profilarsi la vittoria sulla Germania
nazista. Se da occidente l’avanzata verso Berlino cominciò con l’Operazione Neptune lanciata il 6 giugno
dalle truppe anglo-statunitensi sulle coste della Normandia, a oriente l’Armata Rossa di Stalin avviava una
altrettanto efficace azione di respingimento delle forze tedesche. Nella monografia Operazione Bagration.
L’Armata Rossa contrattacca, lo storico militare Niccolò Lucarelli ricostruisce le fasi che videro la rottura
del fronte orientale e l’inizio dell’avanzata verso Berlino; dal 23 giugno 1944, giorno dell’inizio delle
operazioni in Bielorussia, fino alla metà di settembre, quando furono stabilite le prime teste di ponte in
Polonia, le truppe sovietiche scatenarono violente battaglie contro quelle tedesche, potendo adesso contare
sulla superiorità numerica degli effettivi, ma soprattutto su più efficaci armamenti e sulle novità strategiche
adottate a partire dal 1943. Favoriti anche da un errore di valutazione del comando tedesco, che ignorò un
rapporto del Servizio Informazioni circa un attacco imminente contro il Gruppo Armate Centro, i sovietici
inanellarono una serie di vittorie che sarebbero state decisive per il destino della guerra. Il volume di
Lucarelli, basandosi anche sulle testimonianze dei combattenti sia sovietici sia tedeschi, racconta la storia
umana e militare di questa grande offensiva che aprì all’Unione Sovietica le porte dell’Europa Orientale.
Perché nella mente di Stalin già prendeva corpo il disegno di una spartizione dell’Europa con le altre potenze
occidentali.
Studiando documenti e testimonianze di archivi sovietici e polacchi poco noti in Italia, Lucarelli traccia il
corso degli avvenimenti bellici inserendoli nel più ampio contesto della strategia politica. Emblematico,
appunto, il caso della Polonia, che fu sì liberata dall’oppressione nazista, ma si trovò ben presto costretta a
subire le angherie dell’Armata Rossa, e numerosi furono i casi di violenze sui civili. Da subito, inoltre,
cominciò l’occupazione politica, con l’epurazione dei sostenitori della vecchia Polonia repubblicana,
processi sommari, deportazioni e condanne a morte. Significativo, infine, il mancato sostegno sovietico alla
rivolta di Varsavia dell’agosto 1944, solo perché portata avanti dai combattenti polacchi fedeli al governo in
esilio a Londra.
Il futuro assetto del Vecchio Continente cominciò così a delinearsi a guerra non ancora conclusa, e
l’Operazione Bagration avrebbe avuti effetti anche sul successivo mezzo secolo di storia europea.