Sono un milione e 280 mila le opere d’arte rubate presenti negli archivi dei carabinieri, che raccolgono le denunce di furto presentate anche alle altre forze dell’ordine. I due quadri erano stati rubati nel corso di una compravendita
“La sacra famiglia” attribuibile a Pieter Paul Rubens o alla sua scuola, e “Le fanciulle sul prato” attribuibile a Pierre-August Renoir: sono questi gli ultimi due quadri recuperati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Monza nell’ambito di un’inchiesta cominciata il 12 giugno. Le opere erano state rubate il 20 aprile del 2017 nel corso di una compravendita avvenuta a Monza, al piano terra di una palazzina al cui primo piano c’è il consolato ordinario d’Albania. Un luogo considerato affidabile e credibile per i ladri, che al momento della conclusione dell’affare si sono presentati in due: un croato 44 enne residente a Trezzano sul Naviglio e con precedenti, sedicente diplomatico e rabbino israeliano, e un austriaco 30 enne, presunto portaborse. I due avevano concordato di comprare i due quadri da un gallerista cagliaritano – proprietario del Rubens e venditore dell’altra opera per conto di una gallerista torinese – che aveva posto un prezzo base di 9 milioni di euro; cifra su cui loro avevano rilanciato con un prezzo triplicato, circa 26 milioni. Durante l’incontro però lo avevano distratto con la scusa di “prendere un caffé” – in particolare il 30 enne denunciato in quest’ultima operazione, è considerato il complice del raggiro -: così hanno prelevato le due opere contenute in custodie di legno, le hanno caricate su un furgoncino e sono scappati, sotto gli occhi increduli del gallerista che non è riuscito a raggiungerli. Dopo un anno di indagini e 8 persone in tutto indagate (3 avevano subito un mese fa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere poi revocata; 2 erano agli arresti domiciliari, poi liberati e altri denunciati) i carabinieri sono riusciti a ritrovare due delle tre opere sottratte in quell’occasione: erano custodite nell’abitazione di un privato nell’area di Torino. I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, guidati da Valerio Marra e da Francesco Provenza, sospettano che si tratti di ladri-truffatori seriali, come ha sottolineato anche il procuratore capo di Monza, Maria Luisa Zanetti. I presunti Rubens e Renoir non erano ancora stati dunque piazzati sul mercato delle opere d’arte illegali, nonostante la loro appetibilità: erano infatti tenuti molto bene. Monza, la provincia di Milano e la Lombardia sono un territorio particolarmente fertile per la compravendita d’arte illegale, “perché si tratta di zone molto ricche dove prosperano gli affari e gli investimenti in arte”, ha spiegato il tenente colonnello Marra. Ora i quadri dovranno essere riconosciuti dal precedente proprietario e valutati sia per l’autenticità che per il valore da esperti. Sono un milione e 280 mila le opere d’arte rubate presenti negli archivi dei carabinieri, che raccolgono le denunce di furto presentate anche alle altre forze dell’ordine.
Sotto: Pierre Auguste Renoir, Madame Monet e suo figlio