In un mondo sempre più affamato di alternative energetiche, pare che le scoperte più sorprendenti e utili fatichino a emergere. Pezzi di storia che affiorano e ci mostrano come le soluzioni siano molto più vicine di quanto si pensi
Tutto è energia. E da quando l’uomo esiste produce, consuma, converte differenti tipi di energia l’una nell’altra, così come lo fa ogni essere vivente. L’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma per propagarsi nel mare della vita. Addomesticare l’energia è da sempre meta ambita della specie sapiente, nel suo tentativo di domare le ignote leggi che descrivono i nostri destini e i scandiscono i nostri attimi. Dal fuoco all’elettricità abbiamo esplorato solo alcune delle possibili fonti energetiche esistenti e più ampliamo le nostre ricerche più ci accorgiamo di quanto poco sappiamo in realtà.
L’uomo ha sempre più bisogno di energia. Negli ultimi 30 anni a livello mondiale i consumi sono cresciuti del 50%, arrivando a sfiorare gli 80 miliardi di Megawatt-ora all’anno, corrispondenti all’utilizzo di 10 miliardi di TEP (Tonnellata equivalente di petrolio). Nel corso della storia, le menti dei grandi inventori ci hanno accompagnato alla scoperta dell’innovazione e per molti di questi uomini esporre le proprie teorie è stato doloroso e in alcuni casi letale. Sono numerose le battaglie combattute per portare alla luce frammenti di autenticità, e tra queste la storia della fusione fredda non è da meno. Fusione calda e fusione fredda sono delle tecniche utilizzate per produrre energia che consistono nel fondere tra loro i nuclei di alcuni tipi di atomi. Nonostante il mondo subatomico sia invisibile e infinitesimale, il fondersi tra atomi genera quantità di energia incredibili e capaci di rivoluzionare la nostra società.
Negli anni ’50 molti ricercatori di vari Paesi del mondo, in particolare ex Unione Sovietica e Stati Uniti, erano impegnati nello studio e nella riproduzione della fusione calda, fenomeno che si verifica all’interno del nucleo delle stelle. Le elevate temperature a cui il fenomeno avviene, ne rendono però difficile la sperimentazione in laboratorio. Il problema delle elevate temperature indusse alcuni ricercatori ad esplorare delle modalità di fusione dei nuclei degli atomi senza ricorrere a temperature così elevate. La fusione fredda è detta tale perché per riprodurla non sono necessarie temperature “stellari” ma è possibile ottenere un risultato simile a temperatura ambiente, dunque con un dispendio energetico nettamente inferiore. E’ un po’ come estrarre un universo da un granello di sabbia con un solo soffio.
“Cold Fusion”, così venne chiamata per la prima volta da Paul Palmer della Brigham Young University, e la sua storia è avvolta da un alone di mistero e nebbia.
Nel 1989, a pochi anni di distanza dal terribile disastro di Chernobyl, il mondo era già consapevole da un pezzo della necessità di trovare dei validi sostituti sia dell’energia nucleare sia dei combustibili fossili. Gli scienziati Martin Fleischmann e Stanley Pons il 23 marzo di quell’anno dichiararono pubblicamente in una conferenza stampa di aver trovato il modo di produrre grandi quantità di energia servendosi della “Cold Fusion”. Pochi giorni dopo resero pubblici i propri risultati presso il Congresso annuale della Società Americana di Chimica, dichiarando che le loro scoperte avrebbero rivoluzionato il mondo dell’energia. Fu proprio questo, forse, il problema. Le implicazioni politiche e sociali della fusione fredda, contribuirono al sollevarsi di un insidioso polverone accademico, che fece sì che molte università e ricercatori smentirono i risultati di Fleischmann e Stanley, asserendo di aver tentato di riprodurli con scarsi risultati. Gruppi di autorevoli scienziati si pronunciarono contro l’efficacia della fusione fredda, pubblicando studi contenenti dati che in seguito si scoprirono essere stati alterati, così da potersi adeguare agli ambienti repressivi accademici.
Il mondo scientifico si divise in due: da una parte la scienza ufficiale, dall’altra parte gli eretici, i sognatori, i ciarlatani. Da allora la ricerca ha fatto notevoli progressi portando a galla sorprendenti pezzi del puzzle. Avevano ragione Fleischmann e Pons o erano solo dei mistificatori? Nei sentieri della storia sono racchiuse le risposte.
To be continued…