La street art come forma di denuncia di temi sociali ed umanitari. Eron è il fenomeno italiano che, negli ultimi anni, è passato a dipingere con la bomboletta spray dai muri illegali alle mostre internazionali.
(GreenMe)
La forza della dolcezza, il potere della non violenza, la vittoria della gentilezza, il trionfo dell’amore sull’odio, La street art come forma di denuncia di temi sociali ed umanitari. Eron è il fenomeno italiano che, negli ultimi anni, è passato a dipingere con la bomboletta spray dai muri illegali alle mostre internazionali.
Classe ’73, il riminese Eron dipinge da quando aveva 15 anni, prima la scuola d’arte e poi la strada come palestra. Alla fine degli anni ’90 è stato eletto miglior street artist italiano dalla rivista AL Magazine.
Perché piace Eron? Perché come tanti altri street artist, come ad esempio Banksy e Blu, ha deciso di utilizzare l’arte per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi sociali. Il suo ultimo lavoro è stato realizzato su una torre di Santarcangelo: l’opera si chiama Tower to the People e attraverso un pugno chiuso formato da rose vuole celebrare il potere della non violenza e lanciare un messaggio di pace e speranza.
“La forza della dolcezza, il potere della non violenza, la vittoria della gentilezza, il trionfo dell’amore sull’odio, l’intensità della poesia, la perfezione dell’armonia e il desiderio di libertà e pace tra la gente di tutto il mondo”, scrive Eron in una nota stampa per descrivere la sua opera.
Ormai nome internazionale, l’artista è soprattutto conosciuto perché ha fatto entrare la street art in chiesa. A San Martino in Riparotta a Rimini ha dipinto con bombolette spray Forever and Ever composta di tre elementi: la volta dipinta con tecnica trompe l’oeil, il volo delle colombe che simboleggia l’ascensione dello Spirito Santo e della devozione cristiana che si proietta verso Dio e la provocazione concettuale che è rappresentata dal suo ritratto mentre disegna colombe dai confini dorati.
Ancora Wall, ovvero Walls Are Love’s Limits: un muro di circa centoventi metri per otto a City life a Milano. L’opera di Eron è un muro contro tutti i muri sbagliati eretti dall’uomo nel corso della storia, muri concreti ma anche culturali.