Il teatro partecipato, il coinvolgimento di cittadini comuni, la creazione di un format da esportare. Ma anche il presente e il futuro dell’arte teatrale e i nuovi progetti. Ne parliamo con Rita Maffei, veterana del teatro immersivo
I ricordi, la memoria, il tempo, l’identità. Sono le parole chiave di Ufficio Ricordi Smarriti, lo spettacolo teatrale ideato, scritto e diretto da Rita Maffei e prodotto dal CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, che va in scena con il suo settimo e ultimo episodio a partire da giovedì 10 maggio. Già, settima e ultima parte di una serie concepita come come nuova esperienza di arte partecipata (“teatro immersivo” come lo chiama qualcuno), che ha coinvolto nel processo creativo un gruppo di cittadini facendoli diventare parte attiva nella produzione e nell’atto artistico. Niente attori professionisti, ma persone comuni che si sono messe in gioco e hanno deciso di portare il proprio vissuto nelle storie raccontate nello spettacolo: ciascuno di loro ha elaborato una propria narrazione sul tema del tempo e della memoria, l’ha provata e perfezionata insieme alla regista, per poi trasferirla sul palcoscenico. Un gruppo eterogeneo, formato da uomini e donne dai 13 ai 77 anni, studenti e pensionati, professionisti e aspiranti attori; un gruppo il cui nome è Collettivo N46°-E13°, come le coordinare geografiche della città di Udine.