avvocatoinprimafila il metodo apf

Addio pausa caffè: in arrivo il drone porta bevande

Per ora è solo un’idea ma potrebbe realizzarsi e sconvolgere le abitudini dei “caffeinomani” nel mondo. Un drone ptrebbe rilevare la necessità corporea di ciascuno di svegliarsi un pò e somministrare caffè ai lavoratori.

Un nuovo brevetto di IBM potrebbe dare un nuovo significato al termine “caffè istantaneo”. Questo nuovo brevetto, infatti, che IBM ha appena depositato presso l’apposito ufficio negli USA, descrive un drone che rileva quando una persona è stanca, e a richiesta le porta volando una tazza di caffè.

Testualmente, IMB immagina un drone che sorvola un gruppo di persone e… “scansiona le persone identificando le quelle che si trovano in uno stato cognitivo predeterminato, e portando loro un caffè”.

In altre parole, il drone sarebbe in grado di rilevare i parametri dell’energia di una persona come la pressione sanguigna, la dilatazione della pupilla e le espressioni facciali, e di conseguenza stabilire se il soggetto ha bisogno di tirarsi su con un po’ di caffeina.

Lo scenario ipotizzato di IBM si presta a diverse opzioni per la consegna del caffè. Il drone potrebbe anche essere chiamato con un movimento della mano, o se il soggetto è già munito di tazza il drone potrebbe riempirgliela di caffè da una caraffa o da una macchinetta. In alternativa il caffè potrebbe essere consegnato in una busta sigillata, in modo da proteggere il destinatario dal rischio di essere “schizzato”.

IBM sta anche riflettendo sull’utilizzo di questa tecnologia per la somministrazione di bevande alcoliche. Il drone in questo caso potrebbe rilevare i segni dell’ubriachezza, e rifiutarsi categoricamente di servire ancora il cliente come il più severo dei baristi.

Va detto però che il brevetto non indica che l’azienda sia attualmente in possesso della tecnologia necessaria, né che abbia il progetto concreto di costruire un simile drone. Semplicemente esprime interesse per l’idea e probabilmente l’intenzione di lavorarci su.

Oltreoceano però c’è già chi si preoccupa: come riporta il sito Popular Mechanics, infatti, la notizia è stata accolta con il diffuso timore che si tratti di un espediente per cancellare una delle usanze più care ai lavoratori: la pausa caffè.

(Esquire.com)

Exit mobile version