Originario di Santo Stefano di Cadore, comune che gli ha dedicato una targa commemorativa, durante la Grande Guerra Puliè salvò la cittadinanza di Castelfranco Veneto, obiettivo strategico degli austriaci che la volevano distruggere
Ci volle la strategia di un pompiere per disinnescare il piano dell’esercito austroungarico, deciso alla fine della Grande Guerra a distruggere la città di Castelfranco Veneto, nel trevigiano. Il pompiere si chiamava Bortolo Puliè, nato nel 1894 a Santo Stefano di Cadore, dove è ricordato come un eroe di guerra, tanto che il comune gli ha dedicato negli scorsi giorni una targa, affissa all’ingresso del palazzo comunale.
Quella di Puliè è una storia risalente al 1918, quando Castelfranco Veneto, cittadina murata in provincia di Treviso, rappresentava un punto strategico, da cui partivano i rifornimenti per le zone di guerra e in cui si trovavano i depositi di munizioni dell’esercito italiano e francese, all’epoca alleati. Gli austriaci avevano individuato nei depositi militari un bersaglio perfetto per centrare il loro obiettivo ed avevano iniziato a bombardarli. Ma non avevano fatto i conti con il vigile del fuoco cadorino, che riuscì attraverso una prontezza unica a bloccare l’incendio che si stava sviluppando verso le baracche di legno e i vagoni ferroviari pieni di esplosivo, spegnendo con la ‘manica’ dell’acqua i focolai che si erano accesi. Puliè verrà poi insignito della medaglia d’argento al Valor militare. In seguito venne inviato dal Governo italiano in missione come militare nelle colonie africane e nel 1935 morì in Eritrea, dove rimase sepolto.
“Nel ricordare questo nostro eroe locale vogliamo porre l’attenzione l’importante ruolo dei vigili del fuoco sul nostro territorio cadorino – ha sottolineato il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, durante la cerimonia commemorativa dell’eroe di guerra – Essi infatti svolgono anche l’importante ruolo della guida dell’ambulanza un mezzo acquistato grazie all’aiuto prezioso della nostra popolazione”.