La società di riscossione dei tributi ha interpretato in maniera estensiva un decreto del 1993. La Confcommercio: «Criterio assurdo, ma finora ogni tentativo di dialogo si è rivelato inutile». Così molti titolari di negozi chinano il capo e pagano.
L’ombra delle tende e delle insegne occupa il suolo pubblico.
Si potrebbe pensare a un abbaglio dovuto a un eccesso di consumo dell’ottimo Prosecco locale. E invece la trappola burocratico – fiscale in cui si sono ritrovati alcuni commercianti della cittadina in provincia di Treviso è realtà.
“A raccontarla così sembra un’assurdità e invece è esattamente quel che ci sta capitando. E quel che è peggio, ogni tentativo di cancellare quella gabella si è rivelato fino a oggi inutile» confermano dalla sede della Confcommercio di Conegliano.
Parliamo di pochi casi e di poche decine di euro a caso. “Ma siccome fare ricorso e aprire un contenzioso con l’amministrazione vorrebbe dire decuplicare le spese da sostenere, i nostri associati il più delle volte preferiscono pagare e togliersi l’impiccio” dicono ancora i rappresentanti dei commercianti coneglianesi.
Uno di loro, per la verità, titolare di una panetteria ha deciso di non starsene zitto e tanto è bastato a far scoppiare il caso. I bollettini di pagamento sono partiti dalla Abaco, società privata che ha in concessione la riscossione dei tributi comunali. La tassa scaturisce da un’interpretazione molto rigida di un decreto legislativo del 1993 che equipara all’occupazione di suolo pubblico anche l’ombra che negozi e bar proiettano sui marciapiedi. L’importo è calcolato in base ai metri quadri. La scorsa estate analogo criterio era stato applicato anche all’ombra dei tendoni estivi ma in quel caso si era raggiunto un “agreement” ma nel senso che avevamo pagati gli importi pregressi in cambio della cancellazione dei pagamenti futuri» sottolineano alla Confcommercio.
“Non sappiamo quanti siano di preciso i casi — proseguono i commercianti veneti — perché molti hanno scelto di pagare e tacere. L’Amministrazione comunale, dal canto suo, ha promesso che chiederà chiarimenti al ministero, aggiungendo che trattandosi di una norma generale, non può intervenire. Anche se, pur trattandosi dell’applicazione di un decreto legislativo, non risulta che nel resto del Veneto o dell’Italia fino a questo momento sia stata chiesta la tassa sull’ombra delle insegne. “Una gabella medioevale”, secondo l’Ascom Confcommercio. Il caso sta facendo il giro d’Italia e ha varcato persino i confini nazionali, meritando la prima pagina del quotidiano britannico The Guardian.
(Corriere.it)