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25 milioni di italiani hanno trascorso il Ferragosto fuori casa

Secondo un'indagine Coldiretti le mete più gettonate sono state la spiaggia che precede la montagna e la campagna dove resiste la tradizione del picnic scelto da circa 6 milioni di italiani. Molti hanno preferito l’agriturismo

Sono stati 25 milioni gli italiani che hanno trascorso il Ferragosto fuori casa, chi da parenti e amici, altri in campagna per una gita fuori porta, altri ancora in vacanza al mare, in agriturismo e in montagna,.

È quanto emerge dal bilancio stilato dalla Coldiretti  che indica picnic e grigliate tra i grandi protagonisti della giornata  ma non è mancato chi ha scelto di trascorrere l’appuntamento in agriturismo o al ristorante, anche per proteggersi dal maltempo che ha interessato alcune regioni.

Secondo l’indagine curata da Coldiretti ed Ixè, per chi ha trascorso la giornata fuori le mete più gettonate sono state la spiaggia davanti alla montagna e alla campagna dove resiste la tradizione del picnic scelto da circa 6 milioni di italiani.

In mezzo milione hanno scelto l’agriturismo

Inoltre, sempre secondo la medesima associazione professionale, sono stati poco più di mezzo milione i vacanzieri che hanno scelto di trascorrere il Ferragosto in agriturismo all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta, garantendosi comunque protezione all’interno delle strutture in caso di maltempo.

In testa alle motivazioni che spingono gli italiani verso gli agriturismi c’è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto c’è l’enogastronomia con la possibilità di gustare ricette della tradizione, che si tramandano da generazioni, a base dei prodotti genuini del territorio, e al terzo la voglia di relax nel verde lontano dalle mete più affollate.

Molti agriturismi – precisa la Coldiretti – si sono attrezzati per la giornata di Ferragosto con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama cucinare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali a chilometri zero di Campagna Amica.

La cucina a chilometro zero è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo. Sono tanti i piatti, tutti ottimi, che si possono degustare negli annessi ristoranti: dalla caponata di melanzane, tipicamente siciliana, alle frittole di maiale calabresi, dalla pastasciutta al sugo di papera che sono un cavallo di battaglia dell’Umbria agli zitoni di Ferragosto tipica pasta caratteristica della Costiera Amalfitana condita con pomodori freschi e secchi, dal coniglio all’ischitana tipico dell’Isola del golfo di Napoli alle lumache di Belluno, per citare solo alcuni.

Alloggio e ristorazione i due pilastri dell’agriturismo

L’alloggio (con 20.492 aziende, 82% del totale) e la ristorazione (12.455, il 62% del totale) si confermano i due pilastri dell’agriturismo. Ma la degustazione proposta da 6.412 aziende (il 32% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta del 7,6%.

Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione circa 12mila piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, tende e roulotte. Queste strutture inoltre offrono, sempre più spesso, programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici.

<<L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane – conclude Diego Scaramuzza presidente di Terranostra – inoltre in quasi due comuni italiani su tre, sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy>>.

Questo è un elemento molto significativo in quanto, sempre secondo la Coldiretti, tra gli svaghi preferiti dei turisti italiani e stranieri accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, c’è la ricerca del cibo e il vino locali che è diventata la prima voce del budget delle vacanze Made in Italy nel 2022 con circa un terzo della spesa per consumi al ristorante, street food o per l’acquisto di souvenir.

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