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50 Top Pizza: la classifica delle migliori catene artigianali di pizzerie al mondo

Quello delle catene artigianali è un fenomeno recente ma che ha preso decisamente piede. Per questo motivo 50 Top Pizza, la più importante guida di settore, online e fruibile gratuitamente, ha deciso di conferire un premio ad hoc, il Top World Artisan Pizza Chains 2021 – Latteria Sorrentina Award.
20 i brand presenti nella prima edizione di questa speciale classifica. Sul gradino più alto del podio il marchio Da Michele, storica insegna napoletana che conta ben 19 sedi in tutto il mondo, 8 in Italia e le restanti dislocate tra Inghilterra, Spagna, Germania, USA, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giappone. In seconda posizione un altro nome altisonante della scuola partenopea, quello di Sorbillo, il quale annovera diversi punti vendita lungo tutta la Penisola, oltre a quelli di New York, Miami e Tokyo. Terza piazza per il francese Big Mamma Group, con numerosi locali in patria, a Londra e a Madrid.
A essere esaminate sono state le pizzerie aventi almeno 5 sedi. Alla votazione hanno partecipato tutti gli ispettori del gruppo 50 Top, circa 1.000 distribuiti in tutti i continenti, rispettando anonimato sia in presenza che per il delivery, come da policy della guida. Sono stati presi in considerazione tutti gli stili di pizza proposti nel mondo, benché, a livello artigianale, quello classico-napoletano resti il preponderante e spesso sinonimo di alta qualità.
“Quello delle catene artigianali di pizzerie – sottolineano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori del progetto 50 Top – è sicuramente un caso di successo, che piace al pubblico e soddisfa al contempo la critica. Fino a non molto tempo fa, quando si parlava di catene, ci si riferiva essenzialmente ad alcuni grandi brand che non facevano dell’alta qualità il loro punto di forza e che non rispettavano il concetto di artigianalità del prodotto. Ora, invece, diversi nomi importanti dell’universo pizza, come quelli presenti in questa classifica, hanno deciso di investire in tal senso, studiando il non facile concetto di replicabilità. Ed è certamente un segnale rilevante il fatto che questi casi si moltiplichino di anno in anno”.

A dominare, nel ranking stilato da 50 Top, sono le insegne provenienti dalla patria della pizza, ovvero le italiane, ben 7 su 20: oltre ai già citati Da Michele e Sorbillo, anche BerberèDa ZeroSaporèFra Diavolo Rossopomodoro. Sono inoltre 3 i brand britannici, uno francese e uno spagnolo, portando a 13 il totale del Vecchio Continente. Ma che il fenomeno sia di portata globale lo testimonia la presenza di catene originarie di altri 4 continenti: 4 quelle del Nord-America (tra le quali la statunitense Frank Pepe Pizzeria Napoletana, sesta), una dell’America Latina (la brasiliana Bráz, settima), una dell’Oceania (l’australiana 400 Gradi, ottava) e una dell’Asia (la tailandese Peppina, nona).
“Vale la pena sottolineare – concludono i curatori – come le sedi delle 20 catene abbiano nel Vecchio Continente il naturale centro di gravità, con ben 171 locali. Ma è interessante notare come il fenomeno stia prendendo piede anche in altre macroaree come il Nord America, che ne conta 30, l’Asia con 22, il Sud America con 10 e l’Oceania con 6. E siamo ragionevolmente sicuri che la prossima edizione vedrà una crescita esponenziale dei numeri nei vari continenti”.
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