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A Napoli corso di laurea in Scienze gastronomiche mediterranee

Unico del genere in Italia, ha l’obiettivo di formare esperti di tutta la filiera enogastronomica, dalla produzione primaria al marketing, fino alla storia e filosofia del cibo e alla comunicazione

Un corso di laurea unico nel suo genere in Italia, che ha l’obiettivo di formare esperti di tutta la filiera enogastronomica, dalla produzione primaria al marketing, dalle tecnologie alimentari alla nutraceutica, dalla logistica alla gestione della ristorazione, dalla storia e filosofia del cibo alla comunicazione. E’ stato presentato nel Complesso Mascabruno della Reggia di Portici, sede del dipartimento di Agraria dell’ateneo Federico II, il primo corso di laurea triennale in Scienze gastronomiche mediterranee, organizzato dall’ateneo napoletano in collaborazione con un polo agroalimentare. Il bando per l’ammissione prevede 50 posti e l’inizio delle lezioni è programmato per il prossimo anno accademico. I corsi si terranno in aule multimediali e in moderni laboratori, con la partecipazione anche di importanti chef. Il percorso formativo del triennio spazia tra moduli di chimica, botanica, storia della gastronomia, preparazione degli alimenti, tracciabilità delle derrate alimentari, igiene e sicurezza degli alimenti. Nell’ultimo anno sono previsti laboratori di gastronomia mediterranea, corsi di economia e marketing e legislazione alimentare. Un programma mirato a offrire sbocchi occupazionali come responsabile della ristorazione, direttore di struttura, project manager ed esperto di comunicazione nel settore agroalimentare. “Oggi si mette la prima pietra per una costruzione solida – ha detto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti – e in questo glorioso ateneo si aprono importanti spazi per i giovani attraverso uno straordinario corso di laurea, attento al territorio ma anche al Made in Italy. Io non ragiono su ‘settentrionale’ e ‘meridionale’. Noi, tutti insieme, siamo l’Italia”. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha sottolineato l’unicità del patrimonio artistico e culturale della Campania, che si intreccia con le eccellenze dell’agroalimentare. “Abbiamo la possibilità di legare questi due elementi per potenziare l’offerta turistica – spiega – possiamo dire con affetto ai nostri cugini francesi che fra i nostri prodotti e i loro c’è la stessa differenza che c’è tra la Reggia di Versailles e quella di Caserta, cioè come tra la schiuma della Coca Cola e il vino Aglianico”. Per il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, “un’esperienza innovativa che mette al centro il concetto di cibo come fenomeno culturale. Esploriamo nuove aree perché dobbiamo dare una risposta ai bisogni del territorio e dare opportunità anche ai nostri giovani'”.

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