ROMA – Sta per chiudersi una delle campagne più drammatiche per i piccoli agrumi italiani. In tante zone del Centro-Sud, in particolare in Calabria, nei principali bacini produttivi fino al 40-50% delle clementine è rimasto non raccolto sulle piante. Così Cia-Agricoltori Italiani, che individua nelle anomalie del clima il maggiore responsabile.
“Prima il caldo autunnale e la domanda debole hanno posticipato le operazioni di raccolta degli agrumi precoci, con conseguente sovrapposizione di calendario alle varietà tradizionali – spiega Cia -. Le violente piogge di novembre hanno poi creato non poche difficoltà di tenuta qualitativa in post-raccolta; infine il brusco calo di temperatura, con gelo e ghiaccio a gennaio, ha condizionato il prodotto tardivo”. “Purtroppo ogni anno si registrano difficoltà per il comparto”, rileva Cia, chiedendo “interventi di medio-lungo periodo per mettere il settore agrumi nelle condizioni di affrontare le prossime sfide: ristrutturazione del comparto, tramite l’ammodernamento e il trasferimento dell’innovazione, e soprattutto il rinnovamento varietale per un migliore orientamento al mercato; rafforzamento dell’aggregazione e del sistema organizzato, con investimenti anche nella lavorazione e conservazione del prodotto”.
“Ora – osserva Cia – ci aspettiamo che si concretizzi al più presto l’impegno assunto a fine 2018 dal Sottosegretario alle Politiche agricole Alessandra Pesce per l’attuazione del Fondo agrumi e l’elaborazione del Piano di settore pluriennale. Oltre al sostegno agli investimenti e alla promozione del prodotto nazionale”.