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Anche i prosciutti hanno la ‘balia’ che li ‘coccola’ in celle esclusive

Nwel rogo sono stati distrutti circa 500 prosciutti, icona di questo salumificio che veicola, nel mondo, il nome della Valle d’Aosta. L’attività del punto vendita non si è mai interrotta. Così come le visite guidate e degustazioni

ARNAD. E’ comparso l’arcobaleno all’orizzonte del salumificio Maison Bertolin, ad Arnad. Il meraviglioso arco multicolore che annuncia il sole dopo la tempesta. Un dramma che per questa struttura commerciale, eccellenza dell’enogastronomia valdostana, si chiama incendio.

  “Ha distrutto la cella di maturazione e stagionatura dei salumi, prosciutti in particolare – dice Marilena Bertolin, titolare -. Ma grazie alla generosità di molti nostri colleghi abbiamo potuto riprenderci e guardare al futuro con grande ottimismo.”

Commercianti amici che hanno offerto la loro disponibilità nel prendersi cura dei prelibati prosciutti, accogliendoli nelle loro celle. “Abbiamo scelto  la società del Jambon de Bosses per questioni logistiche –  fa sapere la titolare -. I nostri prosciutti, quelli che necessitano  ancora di una adeguata stagionatura, sono ‘ a balia’ insieme con il jambon de Bosses”.

 ‘Balia’, linguaggio degli ‘charcutiers’, ormai consolidato in tutti i salumifici non soltanto valdostani. La catena della solidarietà  ha giocato un ruolo di spicco nel riavvio del Salumificio Maison Bertolin, azienda leader del comparto. Aiuti garantiti da clienti ‘storici’ e persino dalle grandi ‘firme’ di super e ipermercati. “Ci hanno azzerato le varie penali previste per ordinazioni mal gestite”, ricorda la ‘lady’ del salumificio della Bassa Valle. Che aggiunge: “Siamo appena tornati da ‘CIBUS’, l’evento internazionale di grande prestigio.. Abbiamo unito il nostro  stand di 32 metri quadri con lo stand dei prodotti caseari di uguali dimensioni. Ne è uscito un ambiente molto grande, accogliente che, oltre ad aver fatto ben figurare la Valle d’Aosta, è stato un punto di riferimento continuo di numerosi visitatori”.

  Un successo confermato dalle molte ordinazioni in Paesi  europei e non. “Abbiamo avuto contatti con gli Stati Uniti, soprattutto, – sottolinea con orgoglio, Marilena Bertolin  -. Ma anche con Francia,Svizzera, Germania. Una ‘vetrina’ bellissima”, chiosa.

  Il vero commerciante si vede nel disagio. Termine che la famiglia Bertolin ha cancellato dal vocabolario. E, quindi, hanno già la ‘valigia’ pronta per  piazzare il loro stand, a Milano, il prossimo anno, alla manifestazione ‘TuttoFood’. Presenza indispensabile per continuare a divulgare gusto, qualità, genuinità di questa ’boutique’ del sapore. Un vero ‘scrigno’ da cui escono prodotti preparati con la cura tramandata da generazioni d’antan.

  ““Non ci sbilanciamo oltre – puntualizza – . Dobbiamo pensare a rimettere in piedi qualche cella. I danno è stato ingente. Stiamo valutando gli investimenti”, conclude.

  

 

   

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