MILANO – Si apre a tutte le carceri italiane ‘Cucinare al fresco’, la raccolta di ricette realizzate dai detenuti di Como, Bollate, Varese, Opera e Bollate. Nelle scorse settimane, il Provveditorato Regionale della Lombardia, il direttore del Carcere di Como e l’ideatrice del progetto, Arianna Augustoni, hanno sottoscritto un protocollo per estendere l’iniziativa nel maggior numero di penitenziari italiani. La redazione del magazine rimarrà a Como, ma attraverso il passaparola, da tutte le carceri sarà possibile inviare il proprio contributo. L’iniziativa, partita due anni fa dal Carcere del Bassone di Como e giunta al terzo numero, è stata presentata oggi a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, alla presenza tra gli altri del garante regionale Carlo Lio.
“Cucinare al fresco – ha sottolineato il presidente dell’assemblea lombarda Alessandro Fermi – è anche un incoraggiamento a non perdere mai le speranze, e i piatti e le pietanze contenute in queste pagine, pur cucinate in spazi ristretti e con fornelletti da campeggio, non hanno certo nulla da invidiare a quelli proposti da MasterChef o da Cracco”.
Il ricettario, in vendita nella libreria Ubik di Como, sarà prossimamente distribuito nelle edicole e scaricabile gratis dal profilo Facebook ‘Cucinare al fresco’. “Ci sono tutti gli ingredienti per poter fare un salto di qualità culturale e sociale. Le persone che si cimentano, dimostrano competenze e sapienze insospettabili e sono in grado di fare una cucina diversa nella sua povertà, ma non nel suo gusto e grado di elaborazione” ha sottolineato il provveditore regionale Pietro Buffa. “Il desiderio – ha aggiunto Buffa – è di dare loro parola affinché propongano all’esterno il risultato del loro ingegno, dimostrando che stare in carcere non significa perdere o aver perso le competenze che ognuno di noi possiede”.