(ANSA) – ROMA, 1 DIC – Al 61% dei viaggiatori piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio. Il desiderio emerge dal rapporto “La valorizzazione turistica dell’olio” redatto da Roberta Garibaldi e presentato a Siena, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Associazione nazionale Città dell’Olio (Anco). L’analisi registra anche l’interesse per la degustazione da parte dei turisti con il 79% che vorrebbe avere un’esperienza più completa abbinando il prodotto a piatti e specialità del luogo. Il 69% vorrebbe vivere invece esperienze culinarie negli uliveti, mentre il 60% dei turisti italiani vorrebbe poter degustare diverse tipologie di olio e trovare una carta dell’olio specifica in abbinamento ai piatti proposti dai ristoranti. Intanto, secondo gli ultimi dati, il comparto oleario italiano, dal punto di vista produttivo, registra una ripresa: le prime stime Ismea, realizzate in collaborazione con Unaprol, indicano una produzione di 321 mila tonnellate in aumento dell’84% sullo scorso anno. Resta acceso però il problema dei prezzi del prodotto, ritenuto ai minimi dagli operatori. La questione, con probabilità, sarà affrontata mercoledì con il Tavolo di filiera convocato al ministero dell’Agricoltura dove sarà avanzata l’urgenza di un piano olivicolo nazionale.
A livello mondiale la produzione 2019 viaggia intorno a tre milioni di tonnellate. Il 7 dicembre, dopo la pubblicazione mensile edita da “Olio Officina” sugli assaggi dell’olio, sarà presentata a Roma, a beneficio degli appassionati, “Flos Olei 2020”, guida sugli extravergini di tutto il mondo. L’11/a edizione, a cura di Marco Oreggia e Laura Marinelli, vanta 500 produttori segnalati, 720 oli extravergine da 53 Paesi selezionati da esperti assaggiatori professionisti.(ANSA).