(ANSA) – ROMA – La responsabilità di consegnare alle generazioni future un territorio vinicolo sano e la scelta di coinvolgere fin da subito i giovani nelle scelte di sviluppo sostenibile della Franciacorta. Il nuovo presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini vice presidente esecutivo di Barone Pizzini, azienda spumantistica pioniere del biologico, e già vicepresidente del Consorzio dal 2009, ha presentato a Roma le linee programmatiche del mandato e le attività consortili 2019.
Con oltre i due terzi dei vigneti del territorio a conduzione biologica, la Franciacorta è una delle prime Denominazione a livello internazionale per quota di viticoltura bio e questa tendenza è in continuo aumento, di pari passo alla sensibilità dei produttori e alla loro volontà di tutelare il futuro del territorio. ”Cresce l’impegno delle aziende franciacortine – ha sottolineato il neopresidente – verso la qualità organolettica, ma anche la qualità etica. Ogni passo compiuto verso questo grande obiettivo continuerà ad essere supportato dal Consorzio Franciacorta” ha detto.
Bene intanto il mercato Franciacorta: i dati dell’Osservatorio Economico confermano la costante crescita estera e risultano incoraggianti a livello generale, con un aumento dei volumi di vendita complessivo del +3%. Il principale mercato è oggi rappresentato dalla Svizzera che con il suo 18,7% sul totale dell’export supera persino il Giappone (17,5%), storicamente al primo posto nell’export di Franciacorta; a seguire Germania (13,9%) e Stati Uniti (11,2%).
Orgogliosamente di Erbusco, dove è nato nel 1967, Brescianini si dichiara ”nato e cresciuto in cantina. Dall’istituto alberghiero ad esperienze lavorative nel settore della Ristorazione ho sempre seguito da vicino la crescita qualitativa del vino italiano, frutto di passione e ricerca. Proprio sulla ricerca, in continuità con le precedenti inziative ddl Consorzio, intendo avviare – ha detti il il neo presidente – un progetto di ricerca internazionale sulla qualità ambientale del suolo. E’ banale pensare che da un terreno sano venga un vino sano, ma nessuno ha mai studiato con parametri scientifici questo legame. Noi vogliamo offrire alle aziende franciacortine uno strumento di monitoraggio e valorizzazione in chiave di green economy. Non esiste un grande vino senza un grande territorio” sottolinea Brescianini secondo il quale ”c’è ancora moltissimo da fare per la sua valorizzazione e soprattutto per riscattare la memoria storica della Franciacorta: si dimentica troppo spesso che in Franciacorta la coltivazione della vite è stata una costante sin dall’antichità. E che qui si fa tanto per il design e la custodia del patrimonio artistico”. Alla didattica, ha annunciato, quest’anno sarà dedicata particolare attenzione nell’ambito di due programmi di insegnamento studiati in collaborazione con Cast Alimenti e l’Alta Scuola Veronelli. Nello stesso ambito, il 2019 vedrà confermata anche la partnership con Slow Food attraverso la collaborazione negli eventi più importanti ed educational dedicati alla formazione.(ANSA).