(ANSA) – Salgono, nel borsino della spesa alimentare al tempo del coronavirus, le quotazioni del cibo semplice, pronto all’uso, nutriente, a lunga conservazione e familiare come carne in scatola +60% e farina +80%, cresciuti maggiormente rispetto alla media del periodo. In ribasso o azzerato l’acquisto di alimenti come bacche di goji, zenzero o curcuma. A rilevarlo è un’analisi sulle vendite Coop nel periodo di quarantena compreso tra il 24 febbraio-1 marzo e tra il 2-8 marzo. I dati sono divulgati dal portale “Italiani Coop”.
Dal report sui consumi è registrato che dopo carne in scatola e farina, il terzo prodotto a crescere sono i legumi in scatola +55%, seguiti dalla pasta +51% e riso +39%. La spesa cresce anche per le conserve di pomodoro +39%, zucchero +28%, olio da olive +22%, latte Uht +20%, biscotti +13%, confetture +9% e fette biscottate +17%. Nel carrello trova posto anche il pesce surgelato +21% o in conserva come per esempio il tonno +26%.
Spazio anche a qualche sugo pronto +22%. Dimenticati o quasi in questo periodo prodotti che fanno felice la gola come succhi di frutta -13%, bibite -10%, aperitivi -9%, birra -7%, vini tipici -3% (anche quelli da tavola -20%). Diminuisce la pasticceria industriale -12%, le merendine -5% e le creme spalmabili -8%. Nel periodo considerato cresce l’e-commerce con catene che registrano un’esplosione della domanda come Esselunga che passa dal 4% abituale al 20% con le richieste ricevute in questi giorni, “cinque volte il livello attuale”- afferma il Ceo Sami Kahale. Coop segnala invece che nella sola Lombardia la crescita (settimana su settimana anno precedente) è di un +90% con una media di 900 spese giornaliere consegnate.