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Coronavirus: mercato pesce detta legge e vince il delivery

E’ il mercato a dettare dove e come pescare. Se c’è domanda si esce in mare, se scarseggia si decide di uscire a giorni alterni o addirittura per qualche ora, altrimenti di aspetta. Una sorta di nuovo calendario dove pesano i prezzi ancora troppo bassi e la chiusura dei ristoranti che nel pesce fanno la parte del leone. Vince la scelta di vendere a domicilio il pescato, un modo per evitare sprechi di tempo e costi.

A monitorare la situazione marineria per marineria è la Fedagripesca-Confcooperative, nel confermare dopo le feste si è tornati a pescare ma macchia di leopardo. Dopo un periodo di blocco il Veneto riparte facendo squadra: gli operatori si accordano sui social ma anche attraverso le strumentazioni di bordo su dove e come pescare.

In Liguria si lavora a ‘scartamento ridotto’ e con consegna a domicilio; quanto ai prezzi non sono ancora ai livelli pre-coronavirus, ma consentono l’uscita in mare con mascherine fornite a tutti gli operatori. Si esce anche in Emilia-Romagna, da Rimini a Goro passando per Porto Garibaldi; a rilento invece è la ripresa per le vongole legate alla ristorazione. Nelle Marche si torna in mare solo per 24 ore in questa settimana perchè i prezzi non hanno retto.

In Toscana bene a Livorno con listini discreti meno a Viareggio. Nel Lazio si pesca da 3 a 4 giorni a settimana, vedendo come reagisce il mercato dopo i prezzi deludenti della settimana Santa. In Molise prezzi bassi ma lo strascico è quasi tutto in mare; bene le vongolare e la piccola pesca.

In Campania la piccola pesca lavora 3 giorni a settimana con consegna a domicilio; il 50% dello strascico è fermo e i prezzi calano perché i mercati all’ingrosso non funzionano a regime. In Sardegna la situazione è migliorata grazie alla consegna a casa; molto prodotto disponibile per Pasqua invenduto è stato devoluto in beneficenza. La piccola pesca sta lavorando non più di 3 giorni a settimana, meglio i gamberi perché si possono congelare. In Sicilia fino al 90% di pescherecci sono rimasti fermi ed è stato chiesto lo stato di calamità naturale. 

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