(ANSA) – ROMA, 14 LUG – Un pane buono per 90 giorni che mantiene intatte le caratteristiche chimico-fisiche sensoriali e di shelf-life: è la sfida del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea- Cerealicoltura e Colture Industriali) che ha realizzato un prodotto di grano duro iposodico, cioè ottenuto dalla riduzione del sale da cucina nell’impasto. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Foods”. La sperimentazione rientra nel progetto “Impiego e valutazione di fibre e sostanze nutraceutiche per l’ottenimento di prodotti da forno salutistici” e finanziato dalla Regione Sicilia. I ricercatori, partendo dalla considerazione che il pane è l’alimento più consumato e che apporta nella nostra dieta la maggiore quantità di cloruro di sodio (NaCl-il tradizionale sale da cucina) con possibili “conseguenze negative per la salute”, hanno lavorato con l’intento di ottenere un pane povero di sodio, ma ricco di gusto.
Lo studio, realizzato in collaborazione con il Crea- Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, le Università di Catania e Palermo e il panificio industriale “Cooperativa Agricola Valle del Dittaino” di Assoro (Enna), ha riguardato una soluzione tecnologica che prevede l’impiego di un sale marino sotterraneo proveniente dal deserto cileno di Atacama e contenente una bassa percentuale di sodio (il 35% in meno del sale tradizionale), il 30% di KCl (cloruro di potassio) e tracce di altri sali e minerali che conferiscono sapidità. Il Crea segnala che è “un alimento funzionale salutistico, che può fregiarsi dei claims “a ridotto contenuto di sodio” e “a ridottissimo contenuto di sodio”, in quanto rispetta le specifiche europee previste in etichetta”.