(ANSA) – STRASBURGO – ”Il malcostume che ha portato in alcuni Stati membri all’accaparramento di terre agricole da parte di pochi, a svantaggio dei veri agricoltori, non ha nulla a vedere con la Politica agricola comune”, ha affermato Paolo De Castro, coordinatore S&D al Parlamento europeo, intervenendo all’Assemblea plenaria a Strasburgo.
”Nelle ultime settimane – ha indicato l’eurodeputato Pd – si è discusso molto di situazioni sconcertanti di cui la stampa internazionale ha fatto eco, ma se la privatizzazione dei terreni di un Paese ha favorito pochi amici dei potenti, non è certo colpa della Pac”. ”Anzi, come Parlamento europeo abbiamo fatto sforzi importanti per impedire il business sregolato della terra.” ”Ma tanto resta ancora da fare. E per questo – ha ricordato De Castro – il Parlamento ha preso una posizione chiara nella nostra relazione sulla concentrazione dei terreni agricoli dell’Unione. Purtroppo – ed è motivo di grande preoccupazione – la nostra posizione non trova riscontro nell’attuale proposta di riforma della Pac”. La ragione: ”l’eccesso di flessibilità garantita agli Stati membri accrescerebbe il rischio che certi comportamenti possano essere favoriti ancora di più da scelte nazionali”.
”Oggi più che mai – ha concluso De Castro , c’è bisogno di un forte ancoraggio a obiettivi e strumenti comuni, capaci di sventare ogni apertura all’individualismo politico che farebbe della Pac un mero contenitore di risorse, senza salvaguardarne la strategia, sociale, economica e ambientale”.