ROMA – Quasi 2 italiani su 3 (63%) sarebbero disposti a pagare di più per carne ottenuta rispettando al massimo il benessere degli animali. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixè in occasione della firma del protocollo Inalca (Gruppo Cremonini) a Roma.
Il protocollo stabilisce nuovi criteri di qualità nell’allevamento bovino, come la corretta gestione dello spazio per ogni animale, il microclima, l’organizzazione delle mandrie, le pratiche di biosicurezza, la nutrizione e l’utilizzo della paglia per la lettiera.
L’obiettivo è migliorare gli standard qualitativi della bistecca Made in Italy, in un contesto di consumo che vede il 95% degli italiani mangiare carne. Con il 18% degli italiani che ne porta in tavola meno di 100 grammi alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè -, a livello nazionale il consumo di carne risulta equilibrato, e ben al di sotto del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Nel 2018 – spiega una proiezione Coldiretti su dati Ismea – sono state vendute quasi 850mila tonnellate di carne (oltre 1/3 del totale era bovina), per una spesa tendenziale di circa 7,5 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, nel Belpaese si assiste ad una svolta verso la qualità, con il 45% degli italiani che privilegia la carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% che sceglie carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.