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Estate, pesce fresco a tavola tra app e consigli della nonna

ROMA – Dalla tecnologie ai consigli della nonna, tutto serve per assicurarsi a tavola la freschezza di pesce, molluschi e crostacei. In un periodo dell’anno dove come sempre i consumi aumentano, scende in campo Fedagripesca Confcooperative, rilevando che per ben due italiani su tre sono proprio i dubbi sulla freschezza a frenare gli acquisti nel carrello della spesa.

Nemico giurato di questi prodotti, precisa l’associazione, è il caldo perché ne accelera il deperimento, in virtù anche di uno shock termico che avviene dal momento in cui i pesci vengono tolti dalle acque fresche e profonde del mare e portati a terra dove ci sono temperature elevate.

Secondo l’associazione basta seguire poche semplice regole per acquistare pesce fresco, passando anche per l’app ‘Che pesce sono?’. E quindi prediligere i negozi di fiducia, optare per prodotti non lavorati per evitare che spezie e salse possano coprire odori poco gradevoli. Il pesce intero, infatti, è meglio dello sfilettato, perché dall’occhio alle branchie si può capire il suo stato. Disco verde, quindi, a carni sode, occhio brillante, squame ben aderenti al corpo e branchie rosse.

Ma se i sensi non dovessero bastare, in soccorso arriva l’applicazione gratuita su smartphone messa a punto dall’associazione, che consente di avere indicazioni in merito a stagionalità, nome scientifico e commerciale, taglia minima commercializzabile, metodi di pesca, caratteristiche morfologiche e qualità nutrizionali. Un indispensabile strumento salva-freschezza che, secondo l’associazione, dovrebbe essere accompagnato dall’obbligo per venditori e ristoratori di rendere visibile la data di cattura del prodotto. Un’informazione che vorrebbe avere il 75% degli italiani, rileva Fedagripesca, che oggi pur venendo fornita dal pescatore si perde lungo la filiera.

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