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Fipe: rimettere in ordine il settore della ristorazione

(ANSA) – ROMA, 20 FEB – Chiede più attenzione e sostegno il mondo della ristorazione italiana per riportare ordine nel settore trasformato in particolare dalle nuove forme di mercato emergenti. Tra le aspettative sono auspicati aiuti, sotto forma di incentivi, per ridare slancio al comparto migliorando qualità, formazione e capacità innovativa. E’ quanto emerso a Roma con il “Dinner Talk Ristorazione, Eccellenza italiana”, organizzato dalla Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) a Palazzo Ferrajoli. L’incontro, con un appello diretto in particolare al mondo della politica ad intervenire, ha permesso di fare un bilancio sul contributo economico del settore nel tentativo di “trasmettere – come ha affermato il presidente della Fipe Enrico Stoppani – non soltanto le problematiche, ma i valori sociali, economici del comparto, molto spesso sottovalutati”. Stoppani in particolare ha auspicato “un futuro che rafforzi il settore con politiche di sostegno al pari di altri Paesi europei”. Ha rilanciato inoltre l’idea di un tavolo interistituzionale per rimettere ordine a un settore, lavorare sulla qualità, innovazione, sulla formazione e sulla necessità di incentivi”. Il report economico ‘Il valore della ristorazione italiana’, ha messo in risalto che oggi la ristorazione italiana ha registrato nel 2019 una spesa delle famiglie pari a 86 miliardi, +0,7% rispetto al 2018. Gli addetti sono 1,2 milioni, 20 i miliardi per acquisti di prodotti alimentari. Con il confronto il presidente di Illycaffè Andrea Illy ha sottolineato come i pubblici esercizi siano leva importante dei 45 miliardi dell’export e ha ribadito l’importanza di migliorare la qualità e risolvere i punti critici con accordi di filiera.

Disponibilità verso accordi di filiera e a riscrivere norme di settore “senza mortificare nessuno” è stata manifestata dal sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Alessia Morani. Lo chef Carlo Cracco ha segnalato l’urgenza di scuola di formazione per migliorare la qualità.(ANSA).

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