Incontro “storico” per le Donne del Vino questa mattina in Palazzo Vecchio a Firenze, dove l’Associazione nacque nel 1988. Infatti si è tenuto in data odierna nella Sala d’Arme il Meeting Nazionale, con una simbolica rappresentanza proveniente da tutta Italia delle 930 socie – in virtù delle restrizioni anti Covid – che ha presentato i progetti nazionali a cura delle 20 delegazioni.
Dopo il saluto di Donatella Cinelli Colombini, Presidente Nazionale dell’Associazione Donne del Vino, il meeting è stata l’occasione per presentare il progetto organizzato in preparazione del G20 dell’Agricoltura «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio» in collaborazione con il Comune di Firenze che fino al 14 settembre prevede con la partecipazione dei massimi esperti del mondo del vino, del marketing, del turismo: incontri, tavole rotonde, dibattiti e degustazioni per mostrare come il vino sia uno strumento di sostenibilità sociale, economica e ambientale oltre che un accorciatore delle distanze fra città e campagna.
Il programma intende preparare il terreno al forum G20-Agricoltura che da metà settembre coinvolge a Firenze 35 nazioni durante il quale si discuterà di “Sostenibilità e resilienza agroalimentare”, e l’Associazione Donne del Vino si confronterà sui temi più attuali per guardare al futuro del mondo del vino, nonché studiare strategie per anticipare le tendenze sia in vigna e in cantina, sia sui mercati.
“Un’iniziativa importante che siamo orgogliosi di ospitare qui a Palazzo Vecchio, nata da una sinergia positiva tra diverse realtà unite in un progetto significativo. – ha detto la vicesindaca Alessia Bettini – L’associazione nazionale Donne del Vino è capace di incarnare valori importanti non solo relativi a sostenibilità e tutela dell’ambiente ma anche come spirito di squadra e capacità di fare rete. Dopo questa pandemia dobbiamo essere pronti a ogni livello a cambiare approccio e adottare sempre di più quel paradigma del noi che ci può permettere di affrontare al meglio le sfide che abbiamo davanti”.
Le risorse endogene e il patrimonio di storia e cultura, dei territori del vino italiani e toscani, diventano quindi chiavi di ripartenza in linea con gli obiettivi UE, ovvero Next Generation, Farm to Fork, Ecological transition e Wine in Moderation. Il progetto «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio», nato con l’obiettivo di darsi temi portanti e importanti di confronto, ne favorisce lo sviluppo coinvolgendo un grandissimo numero di Donne del Vino ma anche altre associazioni, nonché i più rappresentativi professionisti del settore o istituzioni come Regione Toscana, Università di Salerno, Assoenologi, Movimento Turismo del Vino, ENEA-Federesco, Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani – AGIVI e UIV.
Tutti soggetti strategici con cui costruire un dibattito, disegnare uno scenario quanto mai composito ed esaustivo e portare frutti nel futuro. Attingendo alla visione prospettica e lungimirante delle Donne del Vino sul futuro dell’agricoltura, della terra e del mondo del vino, nonché valorizzandone le competenze utili alla definizione di strategie che aiutino il settore a crescere.
“Le 940 Donne del Vino italiano costituiscono la più grande e attiva associazione di enologia al femminile del mondo e sono alla testa di un network con 10 associazioni simili estere, ha affermato la Presidente Nazionale, Donatella Cinelli Colombini. Promuovono iniziative e studi sul gender gap (diversità di salario e progressione di carriera) nelle imprese del vino e per ridurlo in tutta l’agricoltura. Promuovono iniziative e studi per spingere la produzione del vino verso la sostenibilità e qui presenteranno le cantine femminili che risparmiano energia e gli esisti del sondaggio sull’uso di bottiglie leggere …. Le Donne del Vino stanno costruendo il futuro dell’enologia italiana”.
Il Comune di Firenze e Le Donne del Vino diventano quindi portavoce dei valori che, attraverso il vino, conducono alla tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale, la salvaguardia dell’occupazione e la qualificazione del lavoro agricolo, lo sviluppo sostenibile sociale e economico delle zone di campagna soprattutto in relazione alle nuove generazioni, la formazione e la salute. E lo fanno con un fitto programma di appuntamenti che declina il vino in tutte le sue forme, stimolando la riflessione e portando esempi concreti di sostenibilità dell’agricoltura e dello stile di vita. Economia, storia, letteratura e arte con un richiamo alle celebrazioni del 700° anniversario della morte del Sommo Poeta Dante Alighieri; ma anche agronomia, rapporto tra nuove generazioni e sostenibilità, transizione ecologica e resilienza, per finire con un focus sul ruolo dell’enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità.