Durante la settima edizione della Settimana Anticontraffazione, che prevede
workshop in tutta Italia e una campagna di comunicazione nazionale per
sensibilizzare sul tema della contraffazione di prodotti cosmetici, di abbigliamento e
agroalimentari “made in Italy”, il Consorzio Gorgonzola stigmatizza il fenomeno
dell’Italian Sounding che danneggia una delle eccellenze casearie italiane più
amate del mondo.
Secondo Coldiretti “oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi
senza alcun legame produttivo ed occupazionale con l’Italia” e tra i maggiori
“taroccatori” del Made in Italy ci sono gli Stati Uniti dove il 90% dei formaggi di tipo
italiano, tra cui il Gorgonzola, sono in realtà realizzati nelle praterie del Wisconsin e
della California. La stima è che solo in USA il valore dell’Italian Sounding abbia
raggiunto i 40 miliardi di euro.
“Ben vengano iniziative come la Settimana Anticontraffazione soprattutto se
si rivolgono anche all’estero. Il Gorgonzola è nato dalla genialità dei casari
italiani e viene prodotto qui, e solo qui, da più di un millennio. Noi siamo, in
un certo senso, orgogliosi che tanta bontà sia così apprezzata da essere
addirittura copiata, aggiungerei malamente. Dobbiamo però difendere il ruolo
di “ambasciatore del made in Italy” che viene riconosciuto al Gorgonzola,
così come ad altre prestigiose DOP italiane, promuovendolo e raccontandolo
proprio a chi più apprezza la cucina italiana” – dichiara Antonio Auricchio,
Presidente del Consorzio Gorgonzola Dop.
Che quello americano sia un mercato interessante lo dimostra anche il fatto che un
consumatore abituale di formaggio su quattro, dato in crescita, indica il gusto
come primo criterio di acquisto. Inoltre il 56% degli americani considera il
formaggio un alimento sano, il 51% nutriente e il 42% sa che è ricco di proteine e
calcio (fonte: Business France).
Secondo un’analisi di Nomisma, nel primo semestre 2022, nonostante un calo
complessivo degli scambi di prodotti lattiero-caseari, come latte in polvere o siero,
sul mercato mondiale, si è rafforzato, invece, il commercio di formaggi (+8,1%),
la categoria più importante a valore (fonte: Agrarmarkt Informations-Gesellschaft AMI). A
luglio 2022 il nostro Paese è stato il principale fornitore del mercato statunitense
con una quota a valore pari al 30%, cioè più che doppia rispetto al principale
competitor, la Francia, che detiene il 12,1%. In particolare, nei primi sette mesi
del 2022 le vendite di formaggi sono cresciute del 4,8% (fonte: Nomisma)
“Sarò felice – aggiunge Auricchio – quando in uno dei miei viaggi in USA vedrò
finalmente in menu una Ceasar Salad con un nostro formaggio italiano!
Anche noi possiamo fare di più brevettando i nostri marchi italiani, ma
accanto e oltre alla tutela legale, dobbiamo soprattutto far capire ai
consumatori di questi mercati per noi oggi strategici, quanto il vero
Gorgonzola sia mille volte meglio della sua imitazione!”.
Nel semestre Gen-Giu 2022 l’export di Gorgonzola nel mondo è cresciuto sia in
volumi (+7,8%, pari a 12.778 tonnellate) che a valore (+14,7%). In USA, in
particolare le aziende produttrici hanno esportato nei primi sei mesi di quest’anno
circa 185 tonnellate per oltre 1milione di euro.