Fervono i preparativi per Vinòforum – Lo Spazio del Gusto 2020, 17^ edizione di una delle più importanti manifestazioni italiane dedicate all’enogastronomia di qualità e primo grande evento tematico ad aprire i battenti, nel rispetto di un rigido protocollo di sicurezza, dopo gli annullamenti causati dall’emergenza sanitaria. Per 10 giornate, da venerdì 11 a domenica 20 settembre 2020, gli ampi e verdi spazi del Parco Tor di Quinto, a Roma, ospiteranno oltre 700 aziende vitivinicole provenienti dal Nord al Sud del Paese (e non solo), offrendo la possibilità di degustare circa 2.500 etichette differenti. |
Ma accanto al vino, coprotagonista dell’evento sarà come di consueto il cibo. A invadere i 12.000 metri quadri del parco saranno infatti oltre 30 grandi chef di Roma e del Lazio che ogni sera, a rotazione, occuperanno i temporary restaurant di Vinòforum. Cuochi stellati e osti rinomati che prenderanno il comando delle sei cucine a vista giornaliere, preparando per l’occasione tre tra i loro piatti più gettonati (acquistabili, senza prenotazione, a partire dalla democratica cifra di 6 euro a portata). Di seguito dunque il calendario completo di tutti gli chef, con i rispettivi ristoranti, protagonisti a Vinòforum 2020. |
Venerdì 11 e sabato 12 settembre, per i primi due giorni di manifestazione, prenderanno posto in cucina: Anthony Genovese del ristorante Turné (Roma), Sara Scarsella e Matteo Compagnucci di Sintesi (Ariccia), Paolo d’Ercole di Eufrosino (Roma), Daniele Roppo de Il Marchese (Roma), Andrea Pasqualucci del Moma (Roma) e Maria Luisa Zaia de L’Oste della Bon’Ora (Grottaferrata). |
Domenica 13 e lunedì 14 accenderanno i fornelli: Tommaso Tonioni di Achilli al Parlamento (Roma), Yamamoto Eiji di Sushisen (Roma), Federico Delmonte di Acciuga (Roma), Paolo Borgese di Collegio (Roma), Marta Maffucci di Misticanza (Roma), solo per la prima serata Fabrizio Pagliaroni di Buccia (Sabaudia), al quale darà il cambio Stefano Caucci di Peppo al Cosimato (Roma), che sarà presente anche martedì 15. |
A quest’ultimo dunque, martedì 15 e mercoledì 16 si aggiungeranno: Gabriele Muro di Adelaide al Vilòn (Roma), Roberto Campitelli de L’Osteria di Monteverde (Roma), Eleonora Masella de La Credenza (Marino), Duccio Bruttini di Beef Bazaar (Roma), Pierluigi Gallo di Giulia Restaurant (Roma) e, solo per mercoledì 16, Mirko Di Mattia di Livello 1 (Roma). |
Giovedì 17 e venerdì 18 sarà il turno di: Ciro Scamardella di Pipero (Roma), Adriano Baldassarre della Trattoria L’Avvolgibile (Roma), Giuseppe Di Iorio di Aroma (Roma), Gen Nishimura e Mario Boni di Da Francesco (Roma), Tommaso Pennestri di Trattoria Pennestri (Roma) e Mattia Filosa di Civico 57 (Formia). |
Le ultime due giornate di evento, sabato 19 e domenica 20, saranno affidate alle mani di: Emanuele Paoloni di AquaLunae (Roma), Eleonora Marziali di Centorti (Roma) Arcangelo Dandini de L’Arcangelo (Roma), Giovanni Cappelli de Le Tamerici (Roma) Davide del Duca di Osteria Fernanda (Roma) e Paolo Trippini del Ristorante Trippini (Civitella del Lago, TR), unica presenza “extra-laziale”. |
Una squadra d’eccezione capace di accontentare davvero tutti i gusti, proponendo sia ricette della tradizione culinaria regionale (non possono certo mancare la Carbonara, la Gricia e le Polpette di bollito) che piatti all’insegna della creatività (Ravioli alla piastra, maiale e cipolla caramellata, oppure Panino, crudo di pesce bianco, scapece di zucchine e mayo di fichi fermentati, solo per fare alcuni esempi). Un totale di oltre 90 portate differenti che sarà possibile abbinare non solo alle etichette presenti nei banchi d’assaggio, ma anche a Champagne del calibro di Krug, Dom Perignon, Veuve Cliquot, Moët & Chandon e Ruinart, acquistabili presso il Bar à Champagne di Vinòforum. |
“Quella dei ristoratori – sottolinea Emiliano De Venuti, CEO di Vinòforum – è stata sicuramente tra le categorie di lavoratori più colpite dalla pandemia. Ci auguriamo che il nostro invito a prendere parte a Vinòforum possa rappresentare per tutti loro un qualcosa di positivo, un gesto che li aiuti a rialzarsi e a riaccendere la fiamma della passione per i fornelli, che sicuramente non si è mai spenta. In un Paese come l’Italia, il vino è indissolubilmente legato alla tavola e la nostra manifestazione evidenzia da sempre questo legame. Ora più che mai ci sentiamo in dovere di esortare l’intero comparto enogastronomico a essere compatto e a viaggiare in un’unica direzione: quella della ripresa”. |