ROMA – Ventotto sagre organizzate da altrettante Pro loco di 13 regioni italiane, premiate con il marchio ‘sagra di qualità’, in una cerimonia al Senato. Si va dal festival della cipolla rossa di Calabria alla sagra della cotoletta di Mirabello, nel Ferrarese, da quella della porchetta italica di Campli, in provincia di Teramo passando per il mandorlato di Cologna veneta, nel Veronese, fino alla festa del panigaccio di Podenzana, 2000 anime nella provincia di Massa Carrara.
“Oggi vogliamo far conoscere all’Italia quello che rappresentano le Pro loco e le manifestazioni che fanno sul territorio, con i loro prodotti enogastronomici, oltre che un’occasione per far conoscere il mondo del volontariato e dell’associazionismo che è dietro le Pro loco”, ha detto il senatore questore Antonio De Poli, presente alla cerimonia e che ha depositato una proposta di legge per il riconoscimento delle Pro loco a livello normativo. “Il Senato, che è la seconda grande istituzione d’Italia, – ha aggiunto – apre oggi le porte al territorio e questo è il segnale che si parte dal basso”.
Come ha ricordato il presidente Antonino La Spina, presidente dell’Unione nazionale Pro loco d’Italia, in un anno sono circa 32 mila le sagre organizzate e in due edizioni del premio, ne sono state riconosciute una cinquantina. “Vengono selezionate da una commissione nazionale e da ispettori che vanno in ogni sagra e valutano alcuni parametri – ha spiegato – Il primo è che riguardi un prodotto tipico locale, quindi che sia davvero a km zero e che sia certificato. Poi c’è l’aspetto della tradizione, oltre alla sicurezza alimentare, la pulizia, lo smaltimento dei rifiuti, l’uso di materiali eco-sostenibili”.