(ANSA) – ROMA – Momento d’oro per la cucina del Sol Levante a Roma.
Domenica 28 per il Japan Food festival 2019 il giardino di Borgo Ripa si trasformerà per un giorno in un temporary restaurant giapponese con 11 corner tematici dove sarà possibile degustare i piatti della cultura giapponese preparati dagli chef delle migliori realtà romane (Doku, Ginza, Kisaki, Leo’s Gyoza, Mahalo, Moku, Oisushi, Shi’s, Sushi & Noodles, Taki. Una giornata intera dedicata alla cucina e alla tradizione nipponica con un ricco programma di attività che prevede degustazioni, masterclass sul sake’ organizzati da “Beregiapponese”, show cooking e workshop con la possibilità per tutti gli appassionati di imparare le tecniche, la storia e i segreti dell’arte culinaria giapponese.
Tante le iniziative previste per la giornata, tra cui lo show cooking di Mika per imparare a creare i Makizushi e i Temaki e il workshop dedicato ai Gyoza, i gustosi ravioli giapponesi, a cura del ristorante Leo’s Gyoza. Ad ospitare l’appuntamento, nel cuore di Trastevere, il cosiddetto “Giardino delle delizie” appartenuto a Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, in un complesso storico circondato da mura riaperto dopo un restyling durato oltre 10 anni che ben esprime Roma barocca del Seicento sulle sponde del Tevere. L’evento è organizzato in collaborazione con Roma. Eat, il network che nasce dall’idea di promuovere la passione e la cultura del cibo.
Inoltre, sempre nella Capitale, in zona Campo de’ Fiori è di questi giorni l’apertura di “Shiroya”, ristorante di cucina nipponica tradizionale che propone ricette autentiche della cultura nipponica che riproduce in vetrina come è caratteristico fare in Giappone. A voler offrire ai romani un viaggio gastronomico nel Sol Levante è Sabrina Bai, giovanissima imprenditrice che ha viaggiato e lavorato in Giappone: “In cucina – racconta Sabrina Bai- prepariamo ogni giorno i piatti della tradizione gastronomica giapponese seguendo solo ricette autentiche, guidati dai principi della cultura nipponica: il rispetto dei tempi, l’equilibrio e il rispetto dei sapori popolari”.