Le Donne del vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi quasi 850 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.
IL 7 APRILE LA DEGUSTAZIONE DELLE PRODUTTRICI UNDER 40 APRE IL FITTO PROGRAMMA VERONESE DELL’ASSOCIAZIONE. TANTISSIMI EVENTI E LA CENA AL PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
Vinitaly 2019 apre domenica 7 aprile (ore 15 sala Tulipano, Palaexpo) con i vini rivoluzionari delle giovani produttrici. Una degustazione che coinvolge otto vini creati da altrettante vignaiole under 40. Davanti hanno cento tra giornalisti, master sommelier, buyer e palati esperti provenienti da tutto il mondo. L’assaggio è guidato da Ian D’Agata, Senior Editor Vinous, autore di «Native Wine Grapes of Italy» unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.
«Si tratta di una degustazione rivoluzionaria – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale delle Donne del Vino – e capace di mostrare lo straordinario contributo di valori, creatività e talento apportato dalla nuova generazione dell’enologia italiana. Vini di professioniste sotto i 40 anni di età, nati in zone molto diverse d’Italia, mostrano le scelte coraggiose di giovani donne che, con la loro vicenda personale e le loro scelte enologiche, stanno puntando veramente in alto. Alcuni di questi vini hanno già raggiunto il successo, altri stanno creando delle autentiche tendenze e in certi casi sono delle sorprendenti rivelazioni».
Le giovani vignaiole sono: Maria Vittoria Maculan, 34 anni Maculan (Veneto), Valvolpara – Vespaiolo Breganze Doc 2018; Benigna Sorrentino, 34 anni, Sorrentino Vini (Campania), Benita ’31 – Vesuvio Bianco Doc 2018; Serena Darini, 25 anni, Cantina Colognola Tenuta Musone (Marche), Incauto – Verdicchio Dei Colli Di Jesi Classico Superiore Doc 2018 Biologico; Silvia Mandini, 37 anni, Mossi 1558 (Emilia Romagna), Semi Croma – Rosato Vino Da Tavola 2018; Elisabetta Pala, 34 anni, Mora&Memo (Sardegna), Nau – Cannonau Di Sardegna Doc 2017; Giovanna Caruso, 31 anni, Caruso & Minini (Sicilia), Naturalmente Bio Perricone – Rosso Sicilia Igt 2017; Elena Fucci, 38 anni, Azienda Agricola Elena Fucci (Basilicata), Titolo – Aglianico Del Vulture Doc 2017; Elisabetta Donati, 29 anni, Azienda Agricola Donati Marco (Trentino Alto Adige), Moscato Rosa Vigneti Delle Dolomiti Igp 2018.
Il tema dell’anno è anche il file rouge della festa di fine Vinitaly al Palazzo della Gran Guardia mercoledì 10 aprile organizzata in collaborazione con Veronafiere: 200 inviati per i quali la chef Marina Ramasso allestisce un buffet di ricette e cibi tipici delle 4 regioni protagoniste. Protagonisti i prodotti di economia carceraria della Bottega Solidale Social Wood di Alessandria. La squadra di servizio Donne del Vino, coordinate da Cinzia Mattioli, servirà bottiglie di tutta Italia in uno spettacolare banco d’assaggio con oltre cento etichette. Massimilla di Serego Alighieri e Mariangela Bonfanti presentano la serata e la premiazione dei migliori progetti sul tema “Donne vino e design”. La creatività femminile che rivoluziona il look dell’enologia e l’arricchisce di nuovi significati. Cantine, etichette, packaging, accessori mostrano i tratti di un cambiamento che ha nelle donne consumatrici, produttrici e addette alle vendite, il maggior motore propulsivo.
Nella serata la musica dal vivo invita a ballare per festeggiare la felice conclusione della maggiore fiera del vino italiana.
Vinitaly è anche un momento di incontro per le Donne del Vino che usano lo stand dell’associazione (nel corridoio fra i padiglioni 6 e 7) come punto di congiunzione fra le tante iniziative. Da segnalare la presentazione della mappa delle socie dell’Emilia Romagna e l’assemblea annuale, mercoledì 10 aprile alle 14, ospiti dello stand della Regione Piemonte al Padiglione 10.
DONNE VINO PRODUZIONE E CONSUMI: LE NOVITÀ 2019
Nell’agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU – Superficie agricola utilizzabile ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% – unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva- portando un pensiero differente e orientato all’accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito (un “malting pot” insieme alla crescita di stranieri e tecnologia) in modo positivo alla crescita dell’intero settore.
Roberta Garibaldi, nel 2° Rapporto sul turismo enogastronomico in Italia 2019, evidenzia come nel turismo enogastronomico emergono piccole differenze di genere: così nel turismo del vino prevalgono gli uomini (40,3%-38%), stessa situazione negli eventi e festival a tema vino. Fra le attività associate all’enoturismo le donne prediligono la cultura (84%) e gli uomini l’attività fisica (35%). Entrambi vanno volentieri nei distretti enologici con il partner, ma poi il gentil sesso è il più attratto dei due dall’assaggio del vino locale (46%) e dallo shopping per portare un ricordo goloso ad amici e parenti.
Interessante anche il rapporto di Wine Intelligent 2019 sugli acquisti del vino: le donne sono più attente degli uomini al rispetto della natura e all’etica con cui un vino è prodotto (53%). Sono meno influenzate dai critici e più dagli amici ma spendono meno dei maschi. Sempre Wine intelligence 2019, sfata un mito sul rosato: non è un vino da donne, tanto che in Australia, Cina (59%) e soprattutto in Giappone (62%) è consumato prevalentemente dai maschi.
Fiammetta Mussio
Entra anche tu nella BlogCQ24 Community