Enoteca Regionale Emilia Romagna cura l’intero Padiglione 1 che per 4 giorni sarà la “casa” dei Consorzi, delle aziende, dei vini e dei prodotti DOP e IGP regionali
Finalmente Vinitaly! Dopo due anni fra rinvii, annullamenti e ridimensionamenti, dal 10 al 13 aprile a Verona ritorna l’appuntamento internazionale più importante dedicato al mondo del vino, arrivato in questo 2022 alle 54esima edizione. Enoteca Regionale Emilia Romagna, come di consueto, sarà protagonista del Salone curando la regia e animando l’intero Padiglione 1 che per quattro giornate sarà la “casa” dei Consorzi, delle aziende e dei vini emiliano-romagnoli. E non solo vini. Infatti, per questa edizione del Vinitaly, Enoteca ha puntato ancor di più sul coinvolgimento dei principali Consorzi regionali del food. Perché il binomio vino-cibo è un valore assoluto di questa regione. Un valore rappresentativo di tutto il territorio, da Piacenza a Rimini.
È “il tratto che ci unisce” (#iltrattocheciunisce), così come quel trattino fra Emilia e Romagna che compare nella corretta dicitura del nome della nostra regione. Un territorio unito che sarà fortemente presente all’interno del Padiglione 1 e che sarà pronto per accogliere il pubblico e gli operatori nazionali e internazionali, con lo stesso grande senso d’ospitalità che anima anche l’enoturismo regionale, sempre più radicato nelle aziende vitivinicole e in forte espansione mettendo in rete tutte le altre peculiarità distintive. Dalla riviera alle verdi colline, passando per la rigogliosa pianura, dai borghi medioevali alle città d’arte, dalle terme ai “motori”, ogni singolo territorio esprime spiccate vocazioni turistiche “abbinate” a vini e cibi di eccellente qualità.
Nel complesso saranno oltre 120 le aziende e i produttori presenti, mentre i vini in degustazione disponibili negli stand dei singoli Consorzi e delle singole aziende saranno rappresentativi di tutte le nostre 19 DOC, 2 DOCG e 9 IGT, per dare un’ampia panoramica delle diversità e delle varietà che caratterizzano i vini dell’Emilia-Romagna.
Il Padiglione 1, che si articola su uno spazio complessivo di circa 2.300 mq, sarà quotidianamente animato anche da degustazioni, masterclass, eventi e incontri, con i Consorzi grandi protagonisti. Fra i tanti appuntamenti, più di venti in calendario: il convegno sull’enoturismo, il Master del Sangiovese (ospitato per la prima volta all’interno del Vinitaly), le masterclass e le degustazioni di Pignoletto, Romagna Albana, Romagna Sangiovese, Lambrusco, Malvasia e gli spumanti made in Emilia-Romagna, la presentazione di Tramonto DiVino 2022, presentazioni e degustazioni guidate di salumi piacentini DOP, coppa di Parma IGP e salame felino IGP, riso del Delta del Po IGP e squacquerone di Romagna DOP, Prosciutto di Parma DOP, Culatello di Zibello DOP, Parmigiano Reggiano DOP.
Come da tradizione, il Padiglione 1 avrà anche un proprio ristorante – con accesso su invito a disposizione delle aziende espositrici per valorizzare le proprie produzioni vitivinicole attraverso l’abbinamento vino-cibo – all’interno del quale opera una brigata di 40 persone fra cuochi e camerieri provenienti dall’Istituto Alberghiero “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme.
«La pandemia ci ha “insegnato” che ci sono anche nuovi modi per promuovere i nostri prodotti. Ciò non toglie che essere presenti e protagonisti ai più importanti eventi fieristici dopo due anni di stop forzato è comunque necessario per ridare slancio al nostro settore. L’entusiasmo di “fare” non ci è mai mancato, anche se abbiamo dovuto trovare alcuni compromessi per la situazione inaspettata che ci siamo trovati ad affrontare. Ed eccoci quindi qui al Vinitaly, con i nostri Consorzi sempre più protagonisti e le nostre Aziende vitivinicole, tutti insieme sotto lo stesso tetto per proiettarci verso il futuro. Ognuno dovrà fare la sua parte, per ruolo e competenze. Enoteca Regionale farà sicuramente la propria», Giordano Zinzani, Presidente Enoteca Regionale Emilia Romagna.
L’Assessore regionale all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi: «È una grande emozione tornare in presenza a Vinitaly: l’Emilia-Romagna con le sue 30 denominazioni d’origine è tra le prime regioni italiane nella produzione di vino, con un volume d’affari che si aggira attorno ai 490 milioni di euro per le sole DOP e IGP e ha volumi ben più ampi per tutta la produzione regionale. È per questa ragione che il ritorno a Vinitaly lo abbiamo organizzato in grande stile, portando in fiera l’intero sistema vitivinicolo dell’Emilia-Romagna, con il coordinamento dell’Enoteca Regionale e la presenza di tutti i Consorzi e di tantissime aziende del territorio. Stiamo lavorando su tre aspetti: riconversione vigneti perché vogliamo sempre più qualità, resilienza e sostenibilità ambientale; investimenti per la competitività delle imprese, per rinnovare cantine e tecnologie, perché senza impresa non c’è agricoltura; sostegno al mercato interno e internazionale, attività per la quale abbiamo anche aumentato le risorse. Le tante indicazioni geografiche ci fanno capire il forte legame storico e culturale con il territorio: in Emilia-Romagna cibo e vino sono prodotti culturali ed è per questa ragione che sentiamo l’esigenza di “dare un nome” e riconoscere la dignità del prodotto. I nostri produttori cercano la qualità del prodotto e insieme sosteniamo anche la biodiversità, espressa attraverso un territorio vasto e ricco di diversità ambientali. Si tratta di un nostro grande punto di forza, che ci consente di intercettare mercati differenti. Nel vino c’è l’intera anima dell’Emilia-Romagna. La situazione internazionale che ben conosciamo ha complicato le cose: oggi il nostro obiettivo è la promozione e portare il vino verso nuovi mercati internazionali attraverso i bandi sulla promozione e le missioni di sistema che stiamo organizzando per i prossimi mesi oltreoceano».
«Il Consorzio Vini di Romagna, come da tradizione, sarà col suo grande openspace all’interno del Padiglione 1, con una collettiva di una 20na di aziende associate, mentre molte altre parteciperanno con proprio stand individuale – illustra la Presidente Ruenza Santandrea – Si riparte dopo due anni con una nuova comunicazione, con una masterclass sul Romagna Sangiovese delle Sottozone guidata da Gabriele Gorelli e altre due su Albana secco e Sangiovese
Superiore tenute da Andrè Senoner, con il Master del Sangiovese eccezionalmente a Vinitaly e un banco d’assaggio collettivo di vini DOP e IGP e spumanti romagnoli Novebolle. Attende i visitatori davvero un bel racconto sui vini della Romagna».
«È il primo Vinitaly cui il Consorzio Tutela Lambrusco partecipa da quando i precedenti consorzi si sono uniti sotto un’unica regia a gennaio 2021 – commenta Claudio Biondi, Presidente del Consorzio – Questo ci consente di presentarci coesi e di creare sinergie, un aspetto importante che non preclude la valorizzazione delle caratteristiche diverse e complementari che l’universo Lambrusco racchiude.
Attraverso il palinsesto di eventi e le attività di comunicazione, punteremo a raccontare le specificità delle denominazioni del Lambrusco, dei vini e dei territori che esse rappresentano, coinvolgendo giornalisti e operatori del settore».
«Dopo gli anni segnati dalla pandemia, l’edizione di quest’anno rappresenta simbolicamente il ritorno alla normalità – spiega Carlo Piccinini, Presidente del Consorzio Pignoletto Emilia-Romagna – Una manifestazione di riferimento per il mondo del vino in Italia che arriva in un momento d’importante crescita per la nostra DOC.
Tra le masterclass in programma all’interno del Padiglione 1, una sarà dedicata proprio al Pignoletto.
La degustazione punterà a evidenziare le caratteristiche distintive del nostro autoctono bianco emiliano, che i visitatori avranno poi modo di approfondire agli stand delle aziende presenti».
«Il Consorzio Vini Colli Bolognesi sarà presente a Vinitaly con quasi 90 etichette: un’ampia selezione di vini provenienti dalle colline che abbracciano la città di Bologna, da Sud a Ovest – interviene Francesco Cavazza Isolani, Presidente del Consorzio – Dalla DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, che sarà tra l’altro protagonista di uno dei seminari in programma, alla DOC Colli Bolognesi, dagli spumanti alle riserve, operatori e appassionati avranno l’opportunità di confrontarsi con i nostri piccoli produttori, alcuni dei quali saranno presenti in prima persona in fiera».