ROMA – “Quella del luppolo è una delle cosiddette filiere minori, come anche la canapa e il cardo, che se opportunamente supportate possono dare molto al primario del nostro Paese, anche in termini di reddito”. Lo ha detto il direttore della Copagri Campania Paolo Conte intervenendo al convegno del Crea “Criticità e opportunità per lo sviluppo sostenibile di una filiera del luppolo italiano”.
“Da qualche anno, infatti, – ha ancora detto Conte – con la continua crescita dei birrifici artigianali, arrivati a fine 2017 a superare le 1300 unità, è sensibilmente aumentato l’interesse dei consumatori e, di conseguenza, la domanda di luppolo di provenienza nazionale per soddisfare un fabbisogno stimato in circa 3500 tonnellate annue”.
“Proprio per queste ragioni, oggi più che mai occorre fare sistema tra la politica, il mondo della ricerca e quello delle associazioni di categoria e dei produttori, per creare una filiera del luppolo e affinché tutto il lavoro e l’impegno profuso dal Crea non vada disperso, ma venga trasferito direttamente ai produttori e a tutti gli stakeholder”, ha aggiunto Conte, auspicando a questo proposito che venga rinnovato il sostegno del Governo al progetto Luppolo.it, finalizzato al miglioramento della qualità, della sostenibilità e della competitività delle produzioni.