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Mamojà, un modello socio-economico vincente per il vino

Il vino ha una valenza particolare dal punto di vista sociale, culturale, economico e oggi è anche il mezzo più importante dal punto di vista del marketing. È emerso a Mamoiada, paese di montagna in provincia di Nuoro, nel corso della prima tavola rotonda di presentazione dell’associazione Mamoja.

Una realtà nel panorama vitivinicolo sardo che riunisce sotto lo stesso simbolo oltre 70 soci tra produttori e viticoltori del paese che condividono la stessa missione: promuovere e tutelare il territorio attraverso il vino.

Nata nel 2015 l’associazione conta 30 soci. Ha avviato oggi un modello operativo sociale, economico e vitivinicolo e tutti i soci sono al lavoro per istituire un disciplinare interno con funzione di autocontrollo e che indichi le norme etiche e di produzione condivisa da tutti i produttori per arrivare a una certificazione della qualità dei vini, attraverso la creazione di un marchio territoriale che serva ad orientare e garantire al consumatore sulla tipicità e la genuinità dei vini del territorio.

L’obiettivo è promuovere anche uno sviluppo improntato sulla sostenibilità, tutelando il territorio, il vino e le persone che rientrano in questo complesso processo socio-vitivinicolo-economico con forti obiettivi di export in tutto il mondo.

Alla tavola rotonda sono intervenuti i giornalisti specializzati Dario Cappelloni e Maurizio Valeriani, Fabrizio Ragnedda, viticoltore della Gallura, Francesco Cadinu, presidente di Mamojà e il viticoltore Francesco Sedilesu, il Sindaco Luciano Barone. “Il forte carattere distintivo che l’associazione può avere nel mercato e nello sviluppo di una nuova cultura e di nuove competenze per tutta la Sardegna e per il made in Italy, dato dalla forza di unione di tutti i produttori e dalla risorse già importanti del territorio”, ha messo in evidenza Cadinu.

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