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Parliamo di latte: dalla cooperazione un vademecum per comunicare bene

L’obiettivo è contrastare il calo dei consumi con un’informazione corretta

La cooperazione lattiero casearia conquista un altro importante traguardo verso
il cambiamento dei paradigmi della comunicazione sul settore: si è svolto venerdì 25 febbraio il primo corso
interamente dedicato a giornalisti sull’informazione corretta su latte e derivati. Andato sold-out, il webinar
di 3 ore, riconosciuto dall’Ordine, ha coinvolto 50 professionisti che si occupano di alimentazione,
agricoltura, nutrizione, salute e stili di vita di tv, radio, web e carta stampata di testate nazionali e locali. Ora i
contenuti sono disponibili anche formato e-book nel sito www.thinkmilkbesmart.eu.
Per aiutare i giornalisti a districarsi in questo tema complesso e delicato, a fianco di Giovanni Guarneri,
Coordinatore del Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, sono stati chiamati
come esperti Fabio Del Bravo, Dirigente Servizi per lo sviluppo rurale di ISMEA, per fornire i numeri e trend
del settore; Sara Farnetti, Specialista in Medicina Interna, Ph.D. in Fisiopatologia del Metabolismo e della
Nutrizione, per smentire le più frequenti convinzioni alimentari che portano i consumatori all’allontanamento o
alla riduzione dei latticini nella dieta. E Filippo Tramelli, giornalista e formatore di Primopiano, che ha
analizzato come questi prodotti dovrebbero venire comunicati, con un focus sui social network.
Fra le curiosità emerse, l’osservazione di quanto sia ancora diffuso il milk sounding: nonostante la Corte
di Giustizia UE abbia stabilito che i prodotti puramente vegetali non possano essere commercializzati come
“latte”, vi sono ad oggi su Instagram circa 26,5 mila post che utilizzano l’hashtag #lattedisoia e 13,5 mila
#lattediriso. Mentre, a proposito dei formaggi DOP, la dr.ssa Farnetti ha ribadito come molti di essi siano
naturalmente privi di lattosio smentendo così una delle credenze più radicate, dato che le presunte
intolleranze, spesso autodiagnosticate, sono fra le principali cause di abbandono dei latticini.
“Siamo in prima linea da oltre 6 anni per fornire ai consumatori gli strumenti e le conoscenze per scelte
consapevoli – ha commentato Guarneri -. Quello di oggi è un momento molto importante perché sancisce
l’avvio di un percorso formativo rivolto ai comunicatori, che ripeteremo anche nei prossimi anni. Il
dialogo con i giornalisti è una nostra priorità. Svolgono una professione complessa e oggi più che mai
importante poiché tutte le maggiori attuali questioni globali, dalla salute pubblica, alle disuguaglianze sociali,
ai cambiamenti climatici, sono legate al cibo”. Le Cooperative sono una realtà estremamente significativa, sia
dal punto di vista numerico che qualitativo. Producono il 70% dei formaggi DOP e IGP italiani e impiegano
oltre la metà del totale degli addetti del settore nel nostro Paese (13.000 sui 25.830 operatori totali) per un
fatturato annuo di oltre 7 miliardi di euro.

Il corso, il primo di una serie di 3 approfondimenti che si terranno anche nel 2023 e 2024, è nato
nell’ambito del progetto informativo del progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” realizzato da
Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea che si concentra su alcuni valori fondamentali del
latte e dei latticini prodotti nell’UE: sicurezza, tracciabilità, qualità, proprietà nutrizionali, sostenibilità.

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