(ANSA) – ROMA – Solo la metà della popolazione mondiale consuma la quantità di pesce raccomandata. Uno studio del Norwegian Seafood Council, su un campione di 30 mila persone intervistate in 21 diversi mercati, ha svelato che solo il 51% mangia pesce due o più volte alla settimana, mentre il 71% una volta alla settimana. La situazione non migliora tra i giovani tra i 18 e i 34 anni: solo il 49% dichiara di mangiare pesce due o più volte la settimana, un’abitudine molto evidente soprattutto in Italia (43%), Portogallo (70%) e Giappone (53%).
E a proposito di regimi alimentari, uno recente studio pubblicato dalla Commissione EAT-Lancet ha esortato i consumatori di tutto il mondo, tra le varie raccomandazioni, a ridurre del 90% i consumi di carne rossa e ad aumentare quelli di pesce fino a 200 g a settimana. In Italia, ad esempio, il peso per una porzione piccola di pesce si attesta sui 100 grammi. EAT-Lancet ha sottolineato anche come, in futuro, la crescita di questa tipologia di prodotto dovrebbe derivare dall’acquacoltura, uno dei sistemi di produzione alimentare in più rapido sviluppo a livello mondiale. “Il modello norvegese per la gestione del pesce pescato e il nostro metodo di acquacoltura sono spesso considerati tra i migliori”, sottolinea il direttore Italia del Norwegian Seafood Council, Trym Eidem Gundersen, nel ricordare che i consumatori di tutto il mondo sono sempre più attenti a conoscere la provenienza e il metodo di produzione del cibo.